Da Sindaco di un comune lombardo sono fortemente indignato da questa lettera del Sindaco di Milano. Mi sento di dire che non rappresenta affatto lo spirito politico, economico e dinamico della Lombardia e di tutto il nord. 

Questa mattina ci siamo svegliati con la “letterina” di Beppe Sala al Corriere della Sera. A differenza di Babbo Natale non porta doni, piuttosto ci lascia un bel sacco di carbone. nel testo attacca non solo la riforma sull’autonomia differenziata, addirittura mette in discussione il regionalismo!

Il Sindaco della più importante metropoli del Nord, capitale economica del paese, scrive all’autorevole giornale, sempre di Milano, per stroncare una legge che tenta timidamente di dare qualche piccola competenza in più al Nord, ovvero l’area che da sola traina l’intero stivale. 

Basterebbero questi elementi per rischiare di farci quasi rimpiangere il caro vecchio Cecco Beppe e quei cinque giorni in cui a Milano decidemmo di ribellarci per cacciare gli austriaci e ritrovarci oggi “sudditi” di uno stato plasmato all’andazzo borbonico, con un livello di burocrazia, sprechi e inefficienza che mortifica da anni la nostra crescita. Il Governo sta cercando di rendere più moderna l’Italia, colmare decenni di ritardi, tentare di bloccare queste riforme è una colpa politica gravissima. 

Meglio però non fermarsi alla sola polemica, per questo è  utile confutare i sei punti su cui il Sindaco incardina il suo ragionamento. Procediamo.

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