A Cesano Maderno in arrivo l’ Ayatollah?

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Dopo la polemica sul “buon padre di famiglia” sessista, a Cesano Maderno il PD vuole censurare i manifesti con donne succinte. Forse per non offendere i musulmani?


Ve la ricordate l’avvocato Sara Spadafora di Cesano Maderno? Ma sì, quella diventata famosa perché considera sessista l’espressione del Codice Civile «buon padre di famiglia»? Ecco, proprio lei, torna sul luogo del delitto. Cioè ne ha sparata un’altra di quelle grosse.

Questa volta l’avvocato Spadafora se l’è presa con i cartelloni pubblicitari, rei di mercificare il corpo delle donne. Una roba alla Boldrini maniera insomma. La Spadafora ha proposto in Commissione Comunale di modificare il Regolamento per le affissioni vigente a Cesano Maderno. Obiettivo? Sottoporre a controllo tutte le affissioni comunali, per poi sanzionare quelle più «sconvenienti». Attenzione cesanesi, perché stanno atterrando i Guardiani della rivoluzione, i famigerati pasdaran, direttamente da Teheran, pronti a far rispettare i più rigidi dogmi. Quali? Quelli europei, a detta della Spadafora, visto che la battaglia alle pubblicità di mutandine e collant parte da lontano, ovvero da una risoluzione votata dal Parlamento Europeo nel lontano settembre del 2008. Dodici anni fa.

Già, perché oltre a misurare le zucchine, dare i voti negativi a parmigiano e prosciutto, bloccare i formaggi fatti con il nostro latte, l’Unione Europea ha trovato pure il tempo di fare la guerra alle foto di belle gambe femminili. Motivo? Evidentemente danno fastidio a qualcuno e vanno coperte, con tuniche e veli magari, come imponeva la guida suprema Khomeyni (e continua a imporre oggi il suo successore Ali Khamenei) . Perché in Iran, dove si son inventati queste leggi, le donne non se la passano proprio bene, colpite ancora oggi da assurdi divieti, talvolta inseguite ancora da squadracce, solo perché «osano» passeggiare con vestiti considerati sconvenienti. Anche loro credono essere offensivi per le donne. Anche giocare a calcio secondo loro è sconveniente e offensivo per le donne. Non ci credete? Guardate qui una manifestazione a Teheran.

E’ questo che vogliamo per le nostre donne in Europa, in Italia e anche a Cesano Maderno? Con la scusa della presunta mercificazione delle donne nei manifesti pubblicitari (e poi perché non quelli degli uomini in boxer?), intendiamo assecondare le richieste della cultura islamica che vorrebbe reprime la libertà delle donne (e degli uomini) di mostrare liberamente il loro corpo? Ma davvero a Cesano Maderno siamo a questi livelli? Davvero sta tornando l’oscurantismo?

Lo diciamo per le donne, per la loro libertà, per il rispetto che dobbiamo a tutti coloro, donne e uomini, che per decenni hanno lottato per l’emancipazione femminile nella società. Voi volete far tornare le nostre donne con i veli? Noi le vogliamo belle e libere di scegliere come vestirsi.

E non è un caso che ciò accada proprio a Cesano Maderno, dove insiste una importante comunità pakistana. Prevedo che il prossimo comune ad adottare queste misure sarà Desio, la più importante delle comunità pakistane. Diciamo subito no, protestiamo con forza, perché non devono vincere gli oscurantisti. Dobbiamo vincere noi questa battaglia di libertà.

Dovremmo preoccuparci piuttosto che non accadano casi come quello della povera Memoona, ragazza di Bovisio Masciago, picchiata e sequestrata, trascinata a forza in Pakistan solo perché voleva sposare chi amava e non subire un matrimonio combinato. Memoona andava a scuola proprio a Cesano Maderno, e grazie alle compagne del Majorana è riuscita a mettersi in salvo. Accadevo meno di un anno fa, nel febbraio 2019.

Anche per rispetto di Memoona, della sua triste storia, e delle tante donne che ancora stanno subendo la violenza di regole e dogmi assurdi, chiedo al Sindaco di Cesano Maderno di bloccare questa deriva. Non trasformiamo Cesano in una quartiere di Teheran, le donne non se lo meritano.

Se poi l’avvocato Spadafora vuole davvero occuparsi delle donne di Cesano e del rispetto che ha per loro la maggioranza, ha altro di cui interrogarsi. Per esempio, si sarà domandata come mai nessuna donna di Cesano Maderno è stata considerata in grado di fare l’Assessore Comunale ma è stata nominato un Assessore di Meda? O forse conviene fare la polemica sui manifesti per nascondere questo sfregio?