Al Nord si lavora, al Sud si fa l’invalido

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Al sud c’è una strana epidemia che da decenni genera un tasso doppio di invalidi. Secondo Mastella si è stati di manica larga perché mancava il lavoro. E noi paghiamo.

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L’INPS ha pubblicato qualche giorno fa una sintesi statistica molto interessante. Cosa ci raccontano questi nuovi numeri? Una cosa abbastanza vecchia e risaputa, purtroppo. Niente di cui già non fossimo a conoscenza. Il nord d’Italia lavora e il sud succhia la scia, attraverso la greppia assistenzialista. Una mungitura costante e continua, che è poi il vero e unico segno distintivo di questa bistrattata italietta.

Pochi numeri dicono tutto: al Nord si erogano 190 pensioni di vecchiaia ogni 1000 abitanti, al Sud sono solo 102 ogni 1000 residenti, praticamente la metà. Scorrendo invece la riga delle pensioni di invalidità civile la proporzione si ribalta. Sono 37 ogni 1000 abitanti al nord e 64 al sud. Ed è davvero incredibile questo fenomeno che si rinnova da decenni, come se il sud Italia fosse costantemente colpito da una misteriosa epidemia che raddoppia le statistiche sugli invalidi.

Uno scandalo all’apparenza indifendibile. E invece c’è chi riesce persino a giustificarlo. E chi poteva avere il coraggio di difendere questa truffa istituzionalizzata? Pochi sarebbero riusciti a fare meglio di lui, il sempiterno Clemente Mastella, funambolico fuoriclasse nella difesa del sud, sempre e comunque. Lo ha fatto su Radio24, in diretta e senza vergogna, arrivando a paragonare le invalidità di «manica larga» elargite al sud con gli aiuti che lo stato italiano ha dirottato negli anni alla Fiat. Aiuti, tra l’altro, che sono finiti in gran parte a finanziare fabbriche e operai del sud, quindi sempre verso l’elettorato medio di Mastella, ma questa ha fatto finta d’ingnorarlo. (Potete ascoltarlo scaricando il podcast, dal minuto 22)

Ha usato parole come «integrazione» e «connivenza», asserendo che fosse lo Stato stesso ad intervenire scientificamente nell’introdurre pensioni di invalidità attraverso, uso la sua esatta terminologia, una «estensione di benevolenza».

Vi rendete conto? Questi spudorati hanno il coraggio di ammettere, pure bellamente in diretta nazionale, che al sud lo Stato non dice alla gente di andare a lavorare e pagare le tasse, bensì ordina di far finta di trascinare una gamba così arriverà una pensione. Pensione naturalmente pagata dagli inquilini coglioni del piano di sopra. Cioè i cittadini del nord. E poi a chi non aveva voglia di trascinare una gamba regalavano magari una divisa da forestale.

Tutto tristemente noto. La domanda è per quanto tempo ancora, noi contribuenti lombardi e veneti, cioè quelli che attraverso un enorme residuo fiscale finanziano queste porcherie immonde, saremo disposti a sopportare tutto questo? Temo purtroppo ancora per tanto tempo.