AL SUD NON SI PAGANO LE TASSE. IL NORD PAGA SEMPRE PER TUTTI, SAI CHE NOVITÀ!

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24o

Ho maturato in questi anni un odio viscerale per gli acronimi, non per un semplice capriccio, piuttosto perché ci rendono la vita sempre più difficile. Dal Put al Pac, dal Coc al Com, dal Pip al Pof, una giungla di ridicole sigle incomprensibili, capaci di rendere complicate anche le più semplici delle comunicazioni.
Probabilmente si dev’essere sviluppata una certa professionalità, nel nostro belpaese, nel coniare nuovi acronimi, abusando a piene mani della fantasia e creatività, che in Italia abbondano.
Prendiamo il nuovo strumento dell’Agenzia delle Entrate, la Gestapo del fisco italiano, è stato battezzato con il nome di Ser.p.i.co, l’ennesimo acronimo dal sapore leggendario.
Eh già, perché pronunciando Serpico, tutti pensiamo al giovane Al Pacino, il poliziotto infiltrato che lottava contro il cancro dei colleghi corrotti della Grande Mela.

Infatti il film si ispirava alla leggendaria storia del piedipiatti Frank Serpico, un italo americano che aveva davvero lottato contro criminali e poliziotti al soldo delle organizzazioni criminali nella New York degli anni 70.
Ma la rabbia sale quando andiamo a svelare il significato dell’acronimo; Ser.p.i.co, ovvero: SERvizi Per i COntribuenti! Questo strumento studiato per scovare e spiare ogni nostra spesa, ogni nostro vezzo, magari ogni nostro vizio o debolezza, viene etichettato come un servizio al contribuente? Conosco la risposta puntuta di Befera: scovare l’evasione è un servizio che prestiamo ai contribuenti, quelli onesti. Legittimo e sacrosanto, niente da contestare. Se però fosse vero! Qui si continua a sfruculiare nella vita e nelle abitudini di una parte di contribuenti italiani, quelli noti, vessandoli con continui controlli, posti di blocco, agguati, verifiche e blitz spettacolari, stile Cortina. Tutto questo mentre si fa finta di ignorare che in Italia c’è un pezzo di Paese, da Roma in giù, in cui non si può nemmeno parlare di evasione fiscale, bensì di una vera e propria cultura dell’illegalità, una parte di Italia che non conosce e riconosce il fisco, semplicemente lo ignora. È questo che ci racconta una puntuale analisi pubblicata dal Sole 24 Ore, dove si misura il tasso di infedeltà fiscale; nemmeno a dirlo, il centro sud guida questa particolare classifica, con la Regione Calabria regina incontrastata, dall’alto del suo 38,4% di cittadini infedeli. Scopriamo che, come al solito, è il nord a pagare, con un tasso ben al di sotto della media nazionale. Ecco allora la provocazione; perché il patto di stabilità non lo carichiamo sulle spalle di quei cittadini che continuano a voler “fottere” lo Stato sistematicamente? Perché non modulare l’incidenza degli stringenti vincoli del patto, in base al tasso di infedeltà fiscale di ogni Comune? Questa sarebbe vera giustizia fiscale. Non è giusto che i cittadini dei Comuni del Nord, fedeli al fisco, ligi al dovere, pronti a pagare, debbono subire i disservizi frutto dello strangolamento degli enti locali, trattati alla stregua, se non peggio, di quei Comuni in cui vivono cittadini che del fisco e delle tasse se ne infischiano bellamente. Insomma, un ragionamento molto semplice: se in quel Comune si registra un elevato tassi din infedeltà, bhè allora è giusto che quei cittadini infedeli subiscano disservizi maggiori dal proprio Comune. Il Comune ha la possibilità, da diversi anni, di aiutare il Fisco nella lotta all’evasione, sarebbe in questo modo incentivato a cambiare l’atteggiamento infedele dei propri cittadini.

A proposito, l’acronimo del Patto di stabilità è P.S.C., che sta per Patto Stabilità e Crescita; in questi anni abbia saputo cogliere a pieno l’ironia che si celava dietro quella lettera “C”, Crescita.

4 risposte a “AL SUD NON SI PAGANO LE TASSE. IL NORD PAGA SEMPRE PER TUTTI, SAI CHE NOVITÀ!”

    1. Angelo, provo quasi compassione per chi, come lei, è impegnato nello strenuo tentativo di negare ciò che è evidente a noto a tutti, ovvero l’impressione te infedeltà fiscale del Sud. Fenomeno che tra l’altro si trascina da secoli. In questo vostro sforzarvi capita spesso che vi ricopriate di ridicolo, infilando svarioni come il suo: L’ARTICOLO CHE LEI HA POSTATO CONFERMA QUANTO DA ME SOSTENUTO, se non l’ha capito! La tariffa TARI al Sud è alta proprio perché, dovendo il gettito coprire tutto il costo del servizio, e scontando un altissimo tasso di evasione, l’intero costo ricade sulla ristretta cerchia di quelli che pagano. Ecco il perché delle tariffe più alte d’Italia! È perché c’è altissima evasione! Discorso analogo vale per l’Irpef. Se ne faccia una ragione… La realtà è che al Sud siete evasori.