Andarono per suonar e furono suonati

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Commissione d’Inchiesta sull’emergenza Covid: PD e 5Stelle sono nel panico. Con una presidenza seria ed equilibrata uscirà davvero la verità, non la propaganda contro la Lombardia

baffi

Lo conoscete il proverbio dei pifferi di montagna, quello che dice: «andarono per suonar e furono suonati»? Nasce dalla storia di tre suonatori di piffero che conoscevano solo due note, ciò nonostante erano convinti di saper suonare. Girarono per i villaggi ed erano così mediocri che furono i cittadini esasperati a suonargliene di santa ragione.
Ecco, è andata proprio così la vicenda della commissione d’inchiesta, quella sull’emergenza Covid chiesta (ed ottenuta) da Pd e 5 Stelle in Regione Lombardia.
Premessa doverosa: chiedere una Commissione d’Inchiesta è una prerogativa delle minoranze, l’istituzione va però approvata anche dalla maggioranza. Infatti nella rossa e democratica Emilia Romagna di Bonaccini la commissione d’inchiesta è stata negata. Invece nella Lombardia governata da quei cattivoni e fascisti della Lega, è stata subito costituita. Ma non ditelo a quelli del PD lombardo, che vivono evidentemente in un mondo parallelo.

Da qui in avanti viene il bello, o meglio il ridicolo per gli uomini che siedono nei banchi di PD e 5 Stelle in Lombardia. La sciagurata coppia di fatto, che guida il governo nazionale, ha messo in scena una magistrale prova di dilettantismo e scemenza politica, senza eguali.
Subito dopo aver ottenuto la Commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid, che avrà il compito di approfondire e indagare azioni, atti, dati ed eventuali colpe e responsabilità, cosa fa il PD lombardo? Deposita contemporaneamente una mozione di sfiducia a Gallera e all’intero assessorato del welfare. Motivo? Una condanna su tutta la linea (secondo loro) della gestione dell’emergenza. Ma come? Chiedi una commissione per indagare e dopo poche ore presenti una mozione che contiene già la sentenza definitiva senza passare dall’appello? E allora è apparso a tutti, persino a pezzi delle minoranze, come il Re fosse nudo. Ovvero, il PD non voleva una Commissione d’inchiesta per capire cosa fosse successo nell’emergenza Covid, semplicemente esigeva una cassa di risonanza per la loro propaganda contro Regione Lombardia, volta naturalmente a difendere errori ed orrori compiuti dal loro Governo.

La mozione di sfiducia all’operato di Regione viene messa ai voti. I furboni del PD chiedono addirittura il voto segreto in aula, convinti che nella maggioranza ci siano chissà quali e quanti franchi tiratori, pronti a sfiduciare Giunta e Assessore. Risultato? Nel segreto dell’urna è addirittura l’opposizione a perdere voti, cioè nemmeno tutti i Consiglieri dell’opposizione erano d’accordo nel seguire la tesi, tutta bislacca, che Regione Lombardia avesse gestito male l’emergenza sanitaria. Una Caporetto senza precedenti.

A questo punto appare evidente a tutti, tranne al PD e ai 5Stelle, che la Presidenza della Commissione difficilmente possa essere assegnata a quelle forze politiche che hanno dimostrato tale malafede. La presidenza di una commissione d’inchiesta, soprattutto su un tema così delicato, non può essere certo ostaggio di chi vuole utilizzarla come una clava per la propria propaganda.

Certo, avevano un’ultima possibilità per rimediare a questo disastro politico: se le minoranze fossero state coese e compatte su un nome da indicare, come gli spetta da regolamento, per la presidenza, la maggioranza non avrebbe avuto scelta. E invece? Naturalmente sono saltati fuori addirittura tre candidati. Alla faccia della coesione. E dopo tre tentativi di elezione, il nome è caduto sul Consigliere Patrizia Baffi. Esponente di Italia Viva, residente a Codogno uno dei comuni più colpiti, l’unica dei tre in grado di esercitare un ruolo senza essere ostaggio di qualche partito o peggio telecomandata per assecondare il copione scritto di chi vuole solo difendere il Governo e scaricare tutte le responsabilità su Regione.

Risultato? Apriti cielo. Il PD ha reagito con il solito vecchio stile stalinista: minacce becere e insulti all’indirizzo di Patrizia Baffi. Il solito vecchio stile delle purghe staliniane, perché il lupo perde il pelo ma non il vizio. Addirittura, in un disperato slancio di fantasia atomica, hanno ipotizzato che la scelta fosse frutto di uno scambio tra Salvini e Renzi, perché nella stessa giornata Italia Viva votava contro l’idea folle di Processare Matteo Salvini. Niente di più falso, come sanno bene tutti quelli che stanno qui in Consiglio Regionale, ma tant’è sappiamo che il PD a balle ci campa.

Ma perché il PD e i 5Stelle sono così nervosi nell’aver perso la Presidenza della Commissione d’inchiesta (facendo peraltro tutto da soli)? Più che nervosi sono spaventati, consapevoli che una vera Commissione d’Inchiesta, non manovrata a fini propagandistici, non potrà far altro che far emergere la verità. Regione Lombardia ha resistito sola e con le sole proprie forze a una pandemia epocale, mentre il Governo di Roma si trastullava tra ritardi, mancanze e mascherine farlocche. Hanno paura che la loro stessa Commissione, pensata per alimentare la teoria per cui la colpa sia di Regione Lombardia, si ritorca contro loro stessi, inchiodandoli alle loro responsabilità politiche. Poveri pifferi di montagna, «andarono per suonar e furono suonati».