Attenzione, perché la gente si arrabbia

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Quella dei gilet arancioni è una pagliacciata. Ma il Governo sta ignorando cittadini giustamente arrabbiati. C’è un esercito di lavoratori non tutelati che si sentono giustamente abbandonati

gilet

La manifestazione dei gilet arancioni, scimmiottatura grottesca e patetica del fenomeno francese dei gilet gialli, ha scritto senza dubbio una pagina deprecabile della democrazia italiana. Si sono presentati in Piazza Duomo a Milano, in spregio ad ogni regola di distanziamento sociale, scherzando con una pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero. Lo hanno fatto seguendo un guitto, un personaggio che oscilla tra il clownesco e il patetico, con l’aggravante di essere pure un ex Generale dell’Arma dei Carabinieri.

Su questo fenomeno non scriviamo oltre, che ogni riga in più sarebbe superflua. Ciò non significa però che stia andando tutto bene, giusto per ricordare lo slogan ossessivo che ci ha accompagnato in tutta la quarantena: “andrà tutto bene”. No, non sta andando esattamente tutto bene. Il Governo si è comportato in maniera pessima. Prima ha minimizzato e quasi nascosto il rischio pandemico. Poi ha lasciato sole le Regioni, salvo bacchettarle quando provavano a decidere da sole. Poi, quando c’era da prendersi la responsabilità sulle riaperture? Il Governo, incredibilmente, si è sfilato, lasciando il cerino in mano delle decisioni difficili ai governatori.

Ma è sull’economia, tema che investe in pieno la Fase2 dell’emergenza Covid-19, che si rischia davvero tanto. I soldi promessi alle imprese stentano ad arrivare. L’INPS è totalmente nel caos con la cassa integrazione, L’anticipazione sociale attraverso le banche per molti rimane una impossibile corsa a ostacoli. Anche qui, all’inizio han tentato di dare la colpa alle regioni, poi la verità è venuta a galla inesorabilmente: i soldi non arrivano per colpa di INPS. Se poi ci aggiungete che per molti, quelli che fin da subito sono entrati in cassa integrazione, ci sarà un buco di almeno due mesi di erogazione, il quadro è allarmante.

Ecco perché non devono spaventare tanto i gilet arancioni, quanto il fatto che si sottovaluti la rabbia di tanti cittadini che si sentono, giustamente, ignorati. Ci sono eserciti di lavoratori non tutelati: partite iva, liberi professionisti, piccoli imprenditori, commercianti al dettaglio, ambulanti e tutti quelli che nessuno ha mai tutelato davvero. Ma dentro ci metterei pure i lavoratori dipendenti, pochi, che la cassa integrazione l’hanno ricevuta, ma che si devono accontentare al massimo di 1.400€ per 9 lunghe settimane. Da una parte chi ha tutto garantito, come i dipendenti pubblici, per cui nemmeno esiste la cassa integrazione e a loro lo stipendio arriva intero anche senza lavorare. Dall’altra tutti i cittadini e lavoratori che per forza si sentono di serie B. Prima almeno avevano la possibilità di lavorare, impregnarsi, sgobbare e portare a casa il pane. Per tre mesi gli è stato impedito, ora vedono che a loro arriva poco o nulla, mentre a chi era garantito prima non è cambiato nulla: garantiti anche nella pandemia. Lo trovate giusto? No, non è giusto. E’ davvero una ingiustizia.

Ecco perché la politica e le istituzioni devono iniziare a preoccuparsi. Non bisogna sottovalutare la rabbia giusta e giustificata di tanti che si sentono dimenticati. Monterà ancora di più, di pari passo con una crisi che picchierà sempre più duro. E questo Governo ha dimostrato di non essere attrezzato per gestire una crisi sanitaria, figuriamoci una delle più grandi crisi economiche della storia che è ormai alle porte. Mi domando, cosa avete intenzione di fare? Attendere che la situazione sfugga sempre più di mano? O forse meglio lasciare il passo, ritornare in sintonia con un popolo che non deve in democrazia non deve sempre agitare le piazze ma deve avere fiducia in chi governa. Lo capiranno? Vedremo…