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Il Blog di Andrea Monti

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Andrea Monti

Reddito di cittadinanza agli stranieri, articolo di Andrea Monti (Lega) su nuove disposizioni per i certificati patrimoniali

9 Dicembre 2019 by Andrea Monti

Andrea Monti (Lega): “Il Governo ci ha fregato con un decreto, via libera a tutti gli stranieri”

Milano, 9 dicembre. “Il Governo ci ha fregato. Ora tutti gli stranieri avranno case popolari, mensa gratis e reddito di cittadinanza”. Questa la premessa dell’articolo scritto da Andrea Monti, vice capogruppo della Lega in Regione Lombardia e pubblicato oggi sul suo blog (https://ilmonti.com/) circa le modalità per l’ottenimento del reddito di cittadinanza da parte degli stranieri.

“Nel momento in cui è stato dato il via libera al Reddito di Cittadinanza – spiega Andrea Monti – come Lega abbiamo inserito dei correttivi ad hoc per impedire che questo venisse sperperato a vantaggio degli stranieri. Fra questi, i più importanti erano due: essere residente regolare da almeno 10 anni ma soprattutto produrre una certificazione da parte del Paese di origine sulla situazione patrimoniale. Si escludeva dall’obbligo di produrre la certificazione richiesta agli stranieri, giustamente, soltanto i cittadini di quegli Stati nei quali fosse «oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni».
Ed è proprio qui che è arrivata la recente fregatura, firmata dal Ministro Di Maio, che con decreto ha ribaltato tutta la situazione. Nel testo dell’ottobre scorso infatti non viene fornito l’elenco degli Stati dove è impossibile acquisire le certificazioni, come doveva essere, ma viene fatto l’esatto contrario. Il decreto porta in allegato uno scarnissimo elenco di Paesi da cui sarebbe possibile ottenere la certificazione relativa al possesso di immobili. Un elenco di appena 19 Stati, dove figurano il Tonga, Santa Lucia e il Regno del Bhutan, ma dove mancano, oltre naturalmente ai Paesi che più contribuiscono all’immigrazione verso casa nostra, anche Stati blasonatissimi, come gli Usa, il Canada e l’Australia. In altri termini, secondo Di Maio sarebbe «oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni» dai suddetti Paesi, fra i più sviluppati e tecnologici al mondo.
Al di là dell’assurdità di questa evidente contraddizione, la scelta fatta si traduce nello smontare la più efficace delle armi utilizzate dalla Lega per ripristinare un minimo di giustizia sociale e di equità per i cittadini italiani e tutto ciò potrebbe generare ulteriori e gravi conseguenze. Si tratta infatti di un pericoloso precedente rispetto agli Stati del mondo in cui sarebbe impossibile reperire i certificati. Questo potrebbe avere ricadute quindi anche sulle assegnazioni di case popolari, che torneranno ad essere ad esclusivo appannaggio dei cittadini stranieri, generando – conclude Andrea Monti – crescenti tensioni e potenziali fenomeni di intolleranza nella popolazione”.

Ufficio Stampa

L’articolo completo è visionabile al seguente indirizzo web:
https://ilmonti.com/il-governo-ci-ha-fregato-con-un-decreto-via-libera-a-tutti-gli-stranieri/

Filed Under: Comunicati Stampa

Il Governo ci ha fregato con un decreto: via libera a tutti gli stranieri

9 Dicembre 2019 by Andrea Monti

Con un decreto, passato sotto silenzio, Di maio ci ha fregato e apre il Reddito di Cittadinanza a tutti gli stranieri, senza più l’obbligo della certificazione degli immobili di proprietà

Il reddito di cittadinanza non si sta rivelando quella grande idea che a qualcuno (i grillini) sembrava essere. E’ vero, lo abbiamo votato anche noi. La Lega al Governo è stata costretta a «deglutire» quel provvedimento, giusto per usare lo stesso termine utilizzato dal Governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana. Abbiamo però cercato di limitarne alcuni effetti distorsivi, uno su tutti quello legato alla platea di cittadini stranieri. Già, perché a dispetto del nome – Reddito di Cittadinanza -, la mancetta sarebbe destinata anche a chi non è cittadino italiano. Storture terminologiche e ideologiche che ora non stiamo ad approfondire. Ma è così: il reddito di cittadinanza va anche agli stranieri, seppur con alcuni paletti. E qui è intervenuto il lavoro della Lega: devi essere residente regolare da almeno 10 anni (di cui gli ultimi due in modo continuativo) e, molto importante, devi produrre certificazione del tuo paese di origine rispetto alla consistenza della situazione patrimoniale, reddituale e familiare. In buona sostanza, così come avviene per gli italiani, se tu straniero hai immobili di proprietà o redditi nel tuo paese di origine, non vieni certo qui in Italia a chiedere aiuti perché in stato di povertà.
Abbiamo quindi fatto valere per gli stranieri ciò che vale per gli italiani. Risultato? Naturalmente ci hanno accusato di essere razzisti e xenofobi. Secondo alcuni, in Italia, se lo straniero lo tratti come l’italiano significa che sei razzista.

L’accusa che ci veniva rivolta, così come nei casi delle mense scolastiche, famoso quello del Comune di Lodi, era l’impossibilità di produrre questi certificati da parte di alcuni stati stranieri. La narrativa buonista da due soldi era più o meno questa: «sono persone che scappano dalle guerre e voi pretendete che producano certificati da stati che sono in guerra?». Naturalmente oggi scopriamo, ma lo sapevamo, che quella delle guerre era tutta una fregnaccia.

Nel frattempo però, seppur tra proteste e servizi televisivi allucinanti, le cose per i lombardi e gli italiani andavano piuttosto bene: le liste dei beneficiari di case popolari in Regione Lombardia, che aveva assunto tale obbligo per gli stranieri anche nella assegnazioni degli alloggi popolari, cominciavano a non essere ad esclusivo appannaggio di stranieri. Anche chi aveva il passaporto italiano in tasca poteva ambire ad essere aiutato dal pubblico. Così come per il reddito di cittadinanza si registravano ferme centinaia di migliaia di richieste di stranieri, che non potevano o non volevano produrre tale certificato. Si tratta, per il solo reddito di cittadinanza, di uno scherzetto che vale 1,486 miliardi secondo la Ragioneria di Stato.

::IL GOVERNO ORA HA DATO IL VIA LIBERA A TUTTI GLI STRANIERI::
Perché si attendeva? Perché i’articolo 2, comma 1-ter, del decreto-legge n. 4 del 2019 recitava così:

1-ter. Le disposizioni di cui al comma 1-bis non si applicano:

a) nei confronti dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea aventi lo status di rifugiato politico; b) qualora convenzioni internazionali dispongano diversamente;
c) nei confronti di cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea nei quali e’ oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni di cui al comma 1-bis. A tal fine, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e’ definito l’elenco dei Paesi nei quali non e’ possibile acquisire la documentazione necessaria per la compilazione della DSU ai fini ISEE, di cui al citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013 )).

Si escludeva dall’obbligo di produrre la certificazione richiesta agli stranieri, giustamente, i cittadini di quegli Stati nei quali fosse «oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni».
Ora scopriamo, mentre tutti eravamo distratti dalle sardine in piazza, che il Ministro Di Maio (Affari Esteri) e il Ministro Catalfo (Lavoro e Politiche Sociali), quel decreto lo hanno (purtroppo) scritto. Lo trovate qui.
Prima sorpresa: il testo non fornisce l’elenco degli stati al mondo in cui sia «oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni», come doveva essere, ma fa il contrario. Ovvero, con stupore di tutti, produce uno scarno elenco degli stati in cui, secondo questi del ministero, sarebbe possibile acquisire la certificazione dei propri beni immobiliari. Ora, l’avete già annusata la fregatura vero? E infatti è così. A fronte di oltre 190 stati presenti nel mondo (il numero varia a seconda dei riconoscimenti ufficiali), sono solo 19 quelli in cui sarebbe possibile acquisire la certificazione. Diciannove su centonovanta, ovvero nessuno. Ma la cosa ridicola, è andare a scorrere quali sarebbero questi super stati, ovvero gli unici così efficienti e virtuosi dal vantare registri puntuali e reperibili.
Troviamo la Repubblica di Tonga, la Repubblica del Ruanda, addirittura Santa Lucia e il Regno del Bhutan. Questi sono alcuni dei virtuosi. Secondo Giggino Di Maio, che ci pone la firma e la faccia in calce, sarebbe «oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni» in stati blasonati come: Stati Uniti d’America (patria dell’informatica), il Canada, l’Australia, il Brasile, l’Argentina, la Russia e anche il Principato di Monaco.
Questo cosa significa? Significa che ci hanno preso in giro, smontando la più efficace delle armi utilizzate per ripristinare un minimo di giustizia e di equità di rapporti tra cittadini stranieri e cittadini italiani.
Gravi e pericolose potrebbero essere le ripercussioni ad ampio raggio di questo sciagurato decreto. Perché se è vero che riguarda una norma inserita nella legge che regola il Reddito di Cittadinanza, è altrettanto vero che mette un punto oggettivo rispetto a quegli stati del mondo in cui sarebbe impossibile reperire i certificati. Questo avrà ricadute quindi anche sulle assegnazioni di case popolari, che torneranno ad essere ad esclusivo appannaggio dei cittadini stranieri, ingenerando crescenti tensioni e potenziali fenomeni di intolleranza nella popolazione con cittadinanza italiani che si riterrebbe esclusa da queste misure di aiuto.
Qui c’è qualcuno che scherza con il fuoco, che ha svenduto i nostri diritti e la difesa di ciò che è nostro per una poltrona comoda da ministro. Un motivo in più per dare una spallata a questo governo pericoloso per il nostro futuro.

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ilMonti.com cambia grafica. Vi Piace?

6 Dicembre 2019 by Andrea Monti Lascia un commento

blog


Questo è il mio spazio personale, è ilMonti.com. Un luogo assai poco frequentato se confrontato con i grandi numeri dei social, ma dove in quasi dieci anni ho potuto scrivere, discutere, polemizzare e sperimentare tante cose nuove. Sono quasi dieci anni dicevo, perché il primo post è datato 12 aprile 2010. E’ questo qui, in cui parlavo di una campagna per liberare i prigionieri politici a Cuba. Era un po’ di tempo che non rinnovavo la grafica de ilMonti.com, e quindi mesi fa ho iniziato a lavorarci. Volevo una grafica più semplice, più leggera e che desse più spazio ai video e ai nuovi social. No, Tik Tok non c’è ancora, perché è troppo nuovo per stare qui. C’è pure un nuovo logo, anche se quello circola già da un po’, con stilizzata la mia faccia, che è sempre meglio che vedermi in foto.
Sicuramente mancherà qualcosa, che arriverà con il tempo. Mentre scrivevo questo post mi sono accorto che non c’era l’archivio. Certo non si vincerà nessun premio, però ugualmente spero che vi piaccia la nuova veste grafica.
In questo ultimo anno sono stato un po’ latitante, ho scritto davvero pochino qui dentro. In realtà aspettavo di terminare la versione nuova, convincendomi che «dopo si ricomincia a scrivere». Ecco, adesso vedremo se sarà così e se non sarà va bene uguale, non cambieranno le sorti del mondo. Ci si vede, naturalmente su ilMonti.com.
Adesso fate un giro sulla home page!

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Centro immigrati di Limbiate (MB) Andrea Monti (Lega): “Spazi di Mombello vanno liberati, Prefetto chieda a sindaci Pd disponibilità per nuova destinazione dei richiedenti asilo”

6 Dicembre 2019 by Andrea Monti


Milano, 6 dicembre. “Occorre dirlo in maniera chiara: altri arrivi nel’hub di Limbiate sono inaccettabili”. Questa la presa di posizione del vice capogruppo della Lega in Regione Lombardia, Andrea Monti circa il centro di accoglienza immigrati di Mombello, a Limbiate (MB).

“Venerdì scorso – prosegue Andrea Monti – durante l’incontro pubblico organizzato dalla Lega alla presenza anche del Presidente della Provincia, abbiamo raccolto la richiesta chiara e netta che arriva dai cittadini e dagli amministratori di Limbiate: gli spazi di proprietà della Provincia, attualmente utilizzati dalle cooperative per l’accoglienza profughi del ‘mini hub’, devono tornare nella disponibilità dei cittadini della Brianza. Limbiate ha già dato abbastanza e l’esperienza della struttura di Mombello deve terminare con la scadenza naturale del permesso di utilizzo, che a quanto mi risulta sarebbe il 31 dicembre 2019.
Il Prefetto invece, lungi dall’intraprendere la ricerca di un’area alternativa, a pochi giorni dalla fine dell’anno, trasferisce ulteriori 23 ospiti, portando il numero complessivo a oltre 100 presenze. Senza contare che, come ha avuto modo di ricordare il Presidente della Provincia Santambrogio, le cooperative non pagano un centesimo di affitto per occupare un’area così importante e di quelle dimensioni. Credo che il Prefetto debba affrontare subito la situazione e trovare altri luoghi più idonei per i richiedenti asilo. In questo senso potrebbe essere una bella idea chiedere la disponibilità ai sindaci di Desio, Seregno e Lissone, proprio quelli con cui ha dimostrato di avere un certo feeling, quando si è trattato di dare risonanza alla campagna regionale del PD contro Trenord. Anche perché, a voler ben vedere, contrariamente a ciò che riguarda il servizio ferroviario, ambito su cui la Prefettura non ha alcuna competenza, quello della gestione dei richiedenti asilo sarebbe proprio un suo compito. Gli aspiranti profughi – conclude Andrea Monti – vengano dunque ricollocati altrove, dato che Limbiate è incompatibile con questa situazione ed è necessario che gli spazi vengano liberati una volta per tutte”.

Ufficio Stampa

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Trasporto Pubblico Locale, Bussolati (PD) annuncia esposto

5 Dicembre 2019 by Andrea Monti

Anelli e A. Monti (Lega) rispondono a PD: “Esposto senza senso, mancano presupposti per qualsiasi dialogo”

Milano, 5 dicembre. Con una nota, il capogruppo, Roberto Anelli e il vice capogruppo della Lega al Pirellone, Andrea Monti, rispondo al consigliere regionale PD Pietro Bussolati, che ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto contro Regione Lombardia per quanto attiene la nuova ripartizione delle quote dell’Autorità di Bacino del Trasporto pubblico milanese. 

“L’azione di Bussolati – spiegano Anelli e Monti – non ha alcun senso: vuole presentare un esposto presso la Conferenza Stato Regioni contro la Lombardia per criticare la scelta di ampliare la partecipazione nell’Autorità di Bacino degli Enti locali? Forse il consigliere del PD non ha capito che la partecipazione di Regione Lombardia non viene aumentata, ci spieghi quindi con che criterio intende andare a lamentarsi, all’interno dell’organo deputato alla collaborazione fra Stato e Autonomie locali, rispetto alla decisione di valorizzare maggiormente proprio il territorio. 

Una mossa incomprensibile e schizofrenica che appare senza senso, se non quello di fare polemica e uscire sui giornali. La formulazione finale dell’emendamento in questione infatti è frutto di un accordo proprio con il Partito Democratico, in virtù della nostra volontà di aprire un dialogo sul tema, tutto ciò dimostrato dal fatto che il PD, durante la votazione in Aula, si è astenuto. 

Per quanto riguarda le dichiarazioni del sindaco Sala inoltre, queste dimostrano soltanto la sua memoria corta: accusa noi di aver fatto la prima mossa, ma forse non rammenta che è stato proprio lui a iniziare tutto, introducendo la tariffa unica integrata in modo unilaterale, senza chiedere nulla a nessuno, non ascoltando la Regione e approfittando, de facto, di una maggioranza all’interno dell’Autorità di Bacino, ottenuta soltanto grazie ai pasticci della Legge Delrio.

Appare chiaro dunque come il dialogo non possa partire dalla minaccia di un esposto; se son questi i presupposti – concludono Anelli e Monti – qualsiasi trattativa può dirsi conclusa in partenza”. 

Ufficio Stampa

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Sanità brianzola e San Gerardo di Monza

3 Dicembre 2019 by Andrea Monti

Andrea Monti (Lega): “Rinvio oltre 1 luglio pericoloso per ospedale di Desio”

Milano, 3 dicembre. “Salutiamo con favore la decisione di convocare una seduta del Consiglio comunale di Monza, svoltasi ieri e dedicata a discutere delle novità in materia di sanità previste dall’emendamento al Bilancio, già approvato in Commissione, che porta la mia prima firma”. Così Andrea Monti, vice capogruppo della Lega al Pirellone.

“Abbiamo finalmente sgombrato il campo da qualsiasi dubbio o perplessità – precisa Andrea Monti – che si sono rivelate infondate e siamo contenti che ora tutta la Città sia entusiasta di poter ospitare in futuro un IRCCS. Sarà un beneficio per cittadini e pazienti, si potrà guarire meglio e prima, e questa rappresenta un’ottima notizia che certamente ci riempie di orgoglio. È utile inoltre sottolineare come questa opportunità arrivi solo grazie al lavoro svolto da noi consiglieri regionali, che abbiamo posto la questione della revisione dei confini delle ASST, strettamente legata proprio all’IRCCS. 

Si tratta di una soluzione ‘win-win’, dove vincono tutti, ed è per questa ragione che non è possibile separare le due cose. Desio non può aspettare oltre e qualsiasi rinvio della data del trasferimento determinerebbe un danno grave per il presidio ospedaliero desiano. Chiunque proponga di spostare il trasferimento oltre il primo luglio sostiene una soluzione pericolosa e potenzialmente distruttiva per il presidio di Desio, come ha avuto modo di ribadire anche l’Assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ieri nel suo intervento. Pensare che un ospedale importante come Desio possa finire in una specie di limbo per un anno, in una terra di nessuno dove nessuno investirà un euro, significa giocare con il futuro della salute dei cittadini della Brianza Ovest. Nessun gioco politico o di corrente può prevalere quando c’è di mezzo la salute della gente.

Dopo ieri siamo tutti più sereni e felici – conclude Andrea Monti – e aspettiamo l’Aula del Pirellone per portare a termine questa piccola rivoluzione, che cambierà in meglio la Sanità brianzola”.

Ufficio Stampa

Filed Under: Comunicati Stampa

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