BIGLIETTO ATM A 2,30€: LA SOLITA PORCATA AGOSTANA

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Domani, in pieno agosto, convocato il Cda dell’Agenzia del TPL, in cui il PD di Milano voterà l’aumento del biglietto del trasporto pubblico

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Quando si prendono le decisioni scomode (chi ha detto porcate?) in Italia? In agosto, quando la maggior parte dei cittadini sta con le chiappe sotto il sole, la gazzetta sotto il braccio e la crema solare spalmata addosso. Mentre molti sono ancora spaparanzati al sole a godersi quella manciata di giorni di meritate vacanze, qualcuno pensa in che maniera fregarci di nascosto. E anche questa volta, come da copione e salvo ripensamenti dell’ultima ora, andrà così. Domani 26 agosto, alle ore 11.30, è stato convocato il Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale per il bacino milanese (che comprende anche le province di Monza, e brianza, Lodi e Pavia). 

Avevo già raccontato del maldestro tentativo, miseramente fallito, con cui l’Assessore di Milano Arianna Censi (Partito Democratico) aveva tentato di mischiare le carte in tavola, accusando Regione Lombardia di aver deciso l’aumento del biglietto del trasporto pubblico locale. (Per capire meglio la questione vi converrà leggere qui la prima puntata di questa vicenda).

Ci eravamo lasciati con l’accorato appello a Beppe Sala e alla Censi, sostenuto il giorno dopo da tutta la politica milanese pezzi di maggioranza compresi, di non aumentare il biglietto, portandolo come annunciato addirittura a 2,30€ per una singola corsa. 

Pensate che una città come New York, con un costo della vita nettamente superiore al nostro, un sistema che contra 25 linee della metropolitana e corse capillari du BUS, il biglietto singolo è di 2,75$. 

Non è dato sapere cosa si sia mosso in queste settimane di agosto, in cui la politica era impegnata nella composizione delle liste elettorali per Roma. Probabilmente poco o nulla. Domani però è il giorno decisivo: alle 11.30 il CDA è convocato, la maggioranza saldamente in mano al Comune di Milano: il PD  deve scegliere se aumentare oppure no il biglietto. 

Non esiste nessun obbligo di aumento da parte di Regione Lombardia, nonostante tutti gli sforzi lessicali e molto “paraculi” con cui si è infiorettata anche la convocazione dell’Assemblea (potete leggerla qui)

Il Regolamento Regionale n. 4 del 10 giugno 2014 “Sistema tariffario integrato regionale del trasporto pubblico” parla chiaro e senza possibilità di fraintendimenti: 

art.26

b) dagli Enti Regolatori, per quanto concerne gli adeguamenti delle tariffe dei titoli di rispettiva competenza, nel rispetto dei vincoli di cui all’art. 12. Gli Enti Regolatori si confrontano con i soggetti interessati in merito alla definizione degli indicatori e degli obiettivi di cui ai successivi commi; a tal fine le Agenzie si avvalgono della Conferenza locale del trasporto pubblico di cui all’art. 7, comma 13, lettera m) della Legge.

Ancora più esplicito è il testo della delibera regionale, la D.g.r. 4 luglio 2022 – n. XI/6623 (la trovate a pag. 65 di questo numero del B.U.R.L.)

eventualmente individuino ( n.d.r.: gli enti regolatori, quindi l’Agenzia in questo caso) le risorse finanziarie a copertura della differenza, nel caso di definizione di livelli tariffari inferiori a quelli previsti o di mancata applicazione dell’adeguamento tariffario; 

La questione è quindi chiara e cristallina: legge regionale e regolamento regionale danno la facoltà di adeguare le tariffe all’ISTAT, le Agenzie decidono se farlo e come farlo. Certo, nel caso in cui si decida di non applicare l’adeguamento si dovranno trovare le adeguate coperture, banale e scontato ricordarlo. Se, a questo punto, a qualcuno venisse da sostenere che l’aumento quindi è di fatto dovuto, per una mera questione di quattrini, val la pena ricordare un particolare che evidentemente molti dimenticano. Il Comune di Milano, nel recente 2019, con parere contrario di Regione Lombardia, aveva già deciso (sempre attraverso un provvedimento assunto dall’Agenzia del TPL) di aumentare il biglietto di corsa singola da 1,50€ alla cifra di 2,00€. Un aumento corposo, che aveva già all’epoca scatenato una ridda di polemiche. Se non ricordate, rinfrescatevi qui la memoria

Le regole dettate da Regione Lombardia, che danno la possibilità di adeguare le tariffe agli aumenti ISTAT, valgono per l’intero territorio regionale, cioè anche per quelle agenzie che non avevano già ritoccato con un corposo rialzo i prezzi dei biglietti. Milano, di fatto, aveva già aumentato e non di poco, per questo parrebbe strano che dopo pochi anni non abbia le risorse per evitare  l’adeguamento ISTAT. Di fatto, a ben vedere, loro un adeguamento lo avevano già approvato con qualche anno di anticipo ( e relativi incassi maggiorati introitati in questi anni). Dove sono finite queste risorse? Come sono state spese? Perché serve ancora aumentare?

Ecco perché oggi questa decisione sarebbe poco comprensibile. Decisione che purtroppo si accingono a prendere domani, in pieno agosto, certi dell’opinione pubblica impegnata altrove, poco interessata e quindi facilmente distratta. 

Noi cerchiamo però di non stare in silenzio, perché le porcate non possono passare sotto silenzio. Nemmeno ad agosto.