Blateravano di svendita della Villa Reale di Monza. Ora tacciono sull’affitto di Ponte Vecchio. Niente appelli di Civati.

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“Lo abbiamo fatto, lo rifarei, lo rifaremo, anche perche’ e’ un’iniziativa che ha portato un milione di euro di indotto”. Così mette a tacere le polemiche, divampate negli ultimi giorni, il Primo Cittadino di Firenze, nonché protoleader e protopremier del PD e del Paese, Matteo Renzi. Polemiche, come saprete, scaturite dalla decisione di mettere in vendita, anzi in affitto, Ponte Vecchio di Firenze, che per una sera intera non è stato bene comune di tutti i cittadini, e soprattutto turisti, ma ad uso esclusivo di un club di Ferraristi. I fans del Cavallino rampante hanno sborsato in realtà 100.000€ per l’affitto, ma sparare la cifra del fantomatico, e tutto da dimostrare, milione di indotto, faceva certo più “figo”.
Insomma, tutto ha un prezzo, anche Ponte Vecchio, e dopotutto pecunia non olet, per dirla con le parole di Vespasiano.
Certo, ma vallo a raccontare ai tuoi compagni del PD di Monza, quelli che montarono un caravanserraglio ridicolo contro il bando di recupero della Villa Reale di Monza; gridando, a torto, ai quattro venti contro la svendita della Villa Reale, solo perché, giustamente, si ricorreva anche agli investimenti dei privati per ristrutturare e soprattutto gestire il gioiello del Piermarini, che tra l’altro versava, in alcune sue parti, in condizioni pietose.
Matteo Renzi è andato oltre, non si è limitato a chiedere l’aiuto dei privati per ridare la possibilità a cittadini e turisti, di poter finalmente apprezzare un capolavoro rimasto nell’oblio per troppi anni, come la Villa Reale di Monza; il Sindaco di Firenze ha deciso di dare in uso esclusivo, anche se solo per un giorno, il Ponte Vecchio di Firenze, e solo per fare un po’ di cassa, quattro spiccioli. E per chi sperava, proprio quella sera, di scattare una foto con l’Arno sullo sfondo, che si attacchi e tiri, oppure noleggi una Ferrari.
E chissà cosa dirà il vecchio sodale di Renzi, il Monzese Pippo Civati? Lui che arrivò a scrivere addirittura un appello accorato al Presidente della Camera Gianfranco Fini, gridando allo “scippo” della Villa Reale di Monza.
Ricordiamolo:

“Mi appello al Presidente della Camera Fini affinché ascolti le migliaia di cittadini che chiedono di difendere la Villa Reale di Monza da un rischio più che concreto di svendita ai privati. La Villa è un bene prezioso non solo per Monza, per tutelare il quale è indispensabile che le istituzioni promuovano un recupero e delle modalità di gestione in linea con le migliori esperienze italiane ed europee in tema di patrimonio storico artistico, non certo un semplice e pressoché esclusivo affidamento ai privati, come invece prevede il progetto promosso tra gli altri da Regione Lombardia”

E tutto questo non succedeva un secolo fa, ma solo 24 mesi fa.
Ora, sappiamo che in politica, come ama ricordare l’ex Ministro Rotondi, le cose dette valgono solo nel momento in cui vengono dette, però a noi che siamo abituati ancora ad un minimo di coerenza, concedeteci almeno lo stupore.

3 risposte a “Blateravano di svendita della Villa Reale di Monza. Ora tacciono sull’affitto di Ponte Vecchio. Niente appelli di Civati.”