Bus tagliati in Brianza: 9000 utenti lasciati in strada

Condividi articolo

Bus in Brianza: dal 1 febbraio verranno soppresse due linee (Z225 e Z227) 9.000 utenti al giorno verranno lasciati a piedi

bus

 

I «regali» delle volte arrivano con qualche giorno di ritardo e non sempre sono piacevoli. È questo il caso per tantissimi cittadini brianzoli, studenti e lavoratori, che ieri hanno appreso dell’imminente soppressione totale, operativa dal 1 febbraio 2017, di due linee di BUS: la z225 e la z227. Il Presidente della Provincia di Monza e Brianza, Gigi Ponti, ha convocato ieri (29 dicembre) un’Assemblea dei Sindaci, che mentre erano ancora alle prese con la digestione natalizia, hanno dovuto ingerire il boccone più amaro. Molti dei loro cittadini rimarranno a piedi nel 2017. E per gli anni a venire le certezze sono pressoché nulle.

Roma lascia senza soldi (e Bus) la provincia più ricca

Nella provincia più ricca d’Italia, quella che vanta il residuo fiscale (cioè la differenza tra tutte le entrate che le Pubbliche Amministrazioni prelevano da un determinato territorio e le risorse che in quel territorio vengono spese) più alto di tutti, con i suoi 11.000€ pro capite che ogni cittadino regala a Roma, non ci sono però i soldi per far circolare i BUS. Ponti è stato estremamente chiaro, dipingendo una situazione drammatica, dove le casse della nostra provincia risultano vuote. Perché? Semplice, tutta colpa dell’assurda «rapina» che ogni anno subiamo dal governo di Roma, che ci porta via l’87,5% delle risorse proprie raccolte dalla nostra provincia (tasse pagate dai brianzoli). In sintesi: i cittadini brianzoli pagano più di tutti, ma i loro soldi serviranno a far circolare i BUS nelle province del Sud, mentre i nostri studenti e lavoratori rimarranno a piedi. Ottimo, direi, non vi pare?

Lasceremo 9.000 utenti al giorno in strada

Per il 2017 servirebbe più di 1 milione di euro che manca oggi all’appello, quindi la Provincia ha dovuto elaborare un piano di tagli sulle linee, al fine di “recuperare” circa 800.000km/anno. La soluzione trovata, presentata ai sindaci ieri, è molto semplice: verranno eliminate totalmente due linee di bus, precisamente la z225 e la z227.

La prima, la z225, collega Nova Milanese (9 fermate) con Sesto San Giovanni, passando da Cinisello Balsamo. Si tratta di una linea che ogni giorno porta migliaia di pendolari in stazione e al capolinea della metro, a Sesto San Giovanni, quindi un collegamento vitale che getterà nel panico migliaia di famiglie.

La seconda, la z227, collega Monza a Sesto San Giovanni, passando per Lissone, Muggiò e Cinisello. Qui la Brianza è ancora più colpita, con due città importanti, Lissone e Muggiò, che vengono private di un collegamento importantissimo con il capoluogo Monza, e il suo ospedale, e soprattutto con lo snodo di interscambio di Sesto San Giovanni (ferrovia e metropolitana).  In totale, si tratta di due linee tra le più trafficate della provincia, con oltre 4.000 utenti/giorno per linea. Ciò significa che il taglio lascerà a piedi poco meno di 9.000 cittadini al giorno.

Perché toccare solo quelle linee?

I tecnici della Provincia e il Presidente, consapevoli della portata della decisione presa, hanno sottolineato l’anomalia di queste due linee, che vedono il 50% dell’utenza (stimata) proveniente dalla provincia di Milano. Quindi si è deciso di tagliare totalmente le due linee considerate territorialmente promiscue, lasciando inalterate tutte le altre tratte. Una decisione che trova il senso in una dimensione drammatica per i bilanci della nostra provincia, ma che agli occhi di chi ogni mattina aspetterà invano l’arrivo della corriera, ha comunque poco senso.

Il taglio potrebbe non bastare

Un taglio così cospicuo, circa il 10% del chilometraggio totale, costringerà a sedersi intorno ad un tavolo Provincia e aziende di trasporto, che naturalmente rivendicheranno la legittima rinegoziazione dei termini contrattuali. Cosa significa questo in soldoni? Semplice. Essendo le due tratte molto «costose» (sono le più lente in assoluto) e molto redditizie (tra le più affollate), è probabile che le aziende chiederanno l’aumento del costo chilometrico da corrispondere. Ciò si potrebbe facilmente tradurre, come paventato ieri dai tecnici provinciali, nell’esigenza di dover ricercare ulteriori riduzioni nelle corse. Altri tagli in vista, insomma. Senza poi parlare delle ricadute occupazionali, visto che saranno costretti a lasciare a casa qualche autista diventato superfluo.

Pendolari a piedi e di notte BUS vuoti

La coperta, come si dice in questi casi, è diventata ormai davvero corta, quindi riconosco che non era facile trovare soluzioni alternative. Anche se, questo è il sospetto, l’idea di tagliare completamente due linee poteva essere evitata, magari con una riduzione complessiva su tutte le linee, per esempio tagliando le corse serali, quelle naturalmente meno utilizzate. Che senso ha far circolare BUS anche alle 22.30, mezzi vuoti per la Brianza? Spesso e volentieri, tra l’altro, popolati da utenti che nemmeno pagano il biglietto? Perché lasciare a piedi studenti e lavoratori pendolari, quelli che si alzano di buona lena ogni mattina, mentre con i loro soldi continuiamo a far scorrazzare scansafatiche e portoghesi di ogni risma al calar delle tenebre? Perché dai, questa è la realtà.

Questa ipotesi non è stata però nemmeno ipotizzata o presa in considerazione. Ai sindaci hanno comunicato la decisione già confezionata: o questa minestra o salti dalla finestra.

I sindaci della Brianza devono andare a Roma a protestare

I sindaci dovrebbero a questo punto ribellarsi, trascinando i propri cittadini alla rivolta. Non è accettabile che Roma prelevi tutti i nostri soldi e ci costringa a lasciare gli utenti a piedi, senza trasporti. È giunta l’ora, come propongo da tempo, di organizzare una manifestazione dei sindaci brianzoli a Roma, direttamente sotto le finestre di quel genio di Delrio, quello che ha riformato, distruggendole, le province. Andiamo e torniamo a casa con il nostro malloppo.

2 risposte a “Bus tagliati in Brianza: 9000 utenti lasciati in strada”

  1. Carissimo oltre a pensare semplicisticamente e con la solita retorica a fette di salame alla solita Roma ladrona provi anche a ragionare sulla regione che stanzia 500 milioni per pedemontana e 20 per il gran premio e non ne trova 2 per il tpl monzese o comunque non trova necessario redistribuire le risorse in funzione della densita abitativa; perche Lodi deve prendere un contributo sul tpl di 34 euro a cittadino e la Brianza 17? Ha senso tutto ciò? Anche questo è uno spunto di riflessione non trova?

    1. Carissimo Giovanni, il tuo poteva anche sembrare un commento vagamente intelligente, peccato che ti abbia tradito la foga partigiana. È infatti chiaro che tu abbia qualche interesse di bottega, o di rendita politica, a considerare come “fette di salame” la critica a Roma che ci preleva quasi il 90% delle risorse nostre, mentre ti agiti a puntare il dito contro Regione Lombardia che è l’unica che ha messo più soldi sul TPL, nonostante Roma abbia tagliato anche i suoi bilanci (oltre a quelli provinciali). Cioè, come se tu avessi una moglie che ti tradisce dalla mattina alla sera con 3 o 4 ammanti, e nonostante ciò ti dai la colpa perché una volta sei tornato in ritardo a casa passando a prendere le sigarette. Qui si difendono i cittadini, non gli interessi di bottega, sarebbe ora farlo tutti.