Bus Z225 e Z227, la storia di una grande presa per il culo

Condividi articolo

Un taglio che a dicembre era inevitabile, dopo sei mesi non se ne parla più. Serviva solo aizzare i pendolari contro la Regione. Una commedia delle parti.

bus

Che fine ha fatto la soppressione della Z225 e Z227? Dopo sei mesi, forse, possiamo dirlo: era solo una colossale presa per i fondelli, utile al Partito Democratico per dare contro a Regione Lombardia. Io qualche sospetto l’avevo avuto giù il 29 dicembre 2016, quando il Presidente della Provincia Gigi Ponti, convocata l’Assemblea dei Sindaci, annunciò l’imminente soppressione totale di due linee bus in Brianza: la Z225 e Z227. Una notizia da far tremare i polsi, accolta però con qualche risolino beffardo da alcuni sindaci, di quelli più «furbi». Non si tratta di due linee qualunque, bensì delle due linee più utilizzate della provincia, che muovono ogni giorno quasi 9.000 utenti. Novemila utenti, capite bene?

D’altro canto, si giustificò Ponti, non ci sono i soldi e siamo costretti a tagliare. E allora cosa fanno, le persone normali, quando ascoltano le parole di un Presidente della Provincia e non del matto del paese? Naturalmente ci credono, lo prendono sul serio. Ecco allora che quello che accadde dopo era abbastanza prevedibile. Mobilitazioni, proteste, comitati spontanei, serate, riunioni, incontri e discussioni. Smadonnamenti, incazzature, tempo rubato alle famiglie e al lavoro, per tanti normali cittadini costretti alla protesta.

TUTTO DECISO A TAVOLINO PER GUIDARE LA PROTESTA CONTRO REGIONE

Perché, come giusto e prevedibile, tra i pendolari esplose la rabbia, erano furiosi. Ed è lì che il Presidente Ponti, Partito Democratico, spalleggiato dai Sindaci interessati al taglio, tutti del PD, cominciarono a soffiare un giorno sì, e un giorno anche, sul fuoco della protesta verso Regione Lombardia. Perché chi governa in Regione Lombardia? Il centro destra, naturalmente. Ed è lì che la puzza di bruciato, di fregatura, di speculazione politica, ha cominciato a sentirsi in maniera decisa e ripugnante. Perché, a questo punto, i più arguti di voi si domanderanno: come mai si protesta contro Regione Lombardia? Quella che ha garantito sempre risorse e soldi extra a Ponti e compagnia? E si tace contro lo Stato e il Governo, quelli che rapinando il 90% delle risorse della Provincia hanno causato l’impossibilità di sostenere i contratti dei BUS? La risposta è banale, però scriviamola: a Roma governa il Partito Democratico, quindi meglio stare buoni e calmi, tantomeno a pochi mesi dalla composizione delle liste per la Camera e per le Regionali. Ed allora? Allora viene comodo prendere per il naso i cittadini e aizzarli contro Regione Lombardia.

PONTI NEL 2016 AVEVA PROMESSO A REGIONE: «NON CHIEDERÒ PIÙ UN EURO»

E sono davvero spudorati Ponti e la sua maggioranza, visto che solo qualche mese prima, quando Regione arrivò in loro soccorso con un cospicuo finanziamento extra, promisero nero su bianco, con tanto di firma, che non avrebbero chiesto più nulla a Palazzo Lombardia per il 2017:

si conferma l’impegno a:

  • programmare, per quanto di propria competenza, per il 2017 una riorganizzazione dei servizi, commisurata alle risorse «strutturali» del 2016, e che non comporti ulteriori richieste di risorse aggiuntive a Regione Lombardia

Ecco qui sotto la copia integrale della lettera:

Quanto vale dunque la parola di un Presidente? Si direbbe poco, visto che dopo aver firmato la promessa di non battere più cassa in Regione, ha pensato bene di aizzare la protesta contro Maroni e la sua Giunta, chiedendo soldi. Quando si dice un comportamento lineare. Senza contare che sempre Regione Lombardia, la Santa Regione Lombardia, ha garantito eguali risorse nel 2017, nonostante i tagli cospicui operati dal Governo, quello guidato dal PD e da Renzi.

E CHE FINE HANNO FATTO I TAGLI ALLA Z225 E Z227?

Ma alla fine, dopo sei mesi di mobilitazioni, di continui «al lupo al lupo» sulla soppressione totale delle due linee, che cosa rimane di tutta questa cagnara? Per sei mesi la Provincia non ha mosso un dito, non ha modificato una corsa, ha continuato a prorogare lo stato attuale, senza preoccuparsi minimamente del disavanzo che aumentava. E allora, ci si domanda, come mai a dicembre 2016 si era annunciata come unica soluzione possibile la soppressione delle due linee più utilizzate, ed ora invece dopo sei mesi non si è fatto nulla? Ma quale livello di credibilità può oggi avere questa gente? Soprattutto oggi, che dopo sei mesi in cui non si è fatto nulla, è lo stesso Ponti a proporre altre soluzioni: solo un piccolo taglio delle corse, di cui una parte si attiverà solo da settembre, o in subordine la soppressione delle poche corse festive nel mese estivo.

ORA È CHIARO, LA SOPPRESSIONE DELLA Z225 E Z227 NON È MAI STATA UNA VERA IPOTESI

La soppressione della Z225 e Z227? Non se ne parla più. Appare evidente che i pendolari della Z225 e Z227 sono stati presi per il naso, sfruttati, oggetto di una strumentalizzazione politica bella e buona. Hanno sacrificato tempo, denaro ed energie, magari sottraendoli alle loro famiglie, ai loro figli, solo per compiacere il PD nella sua propaganda contro Regione Lombardia. Qualcuno sapeva che la soppressione della Z225 e Z227 era un bluff fin dall’inizio, hanno semplicemente preso in giro tutti.
Complimenti, applausi a scena aperta, proprio una bella commedia. Qualcuno, tra i comuni al voto, potrà già dire la propria in cabina elettorale domenica.