Candidato ad una Provincia che tutti credono abolita

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Da ieri è ufficiale: corro per la carica di Consigliere Provinciale. Lo faccio per diversi motivi, tutti importanti, che avrò modo di approfondire e di parlarne più diffusamente nei prossimi giorni. Mi limito per il momento ad esternare quella strana sensazione che coglie chi, come me, è candidato ad un qualcosa che tutti credono morto. Anzi, abolito. Ti giri per le strade e ti rendi conto che davvero, in una misura che è quasi impressionante, il capo del Governo è riuscito a far credere di aver fatto ciò che si è limitato a promettere. Un inganno. Per tutti le Province sono state abolite. Così, magicamente. Come al circo, quando esce il coniglio dal cilindro. La cosa preoccupante è constatare come sia bastato cancellare il suffragio universale, cioè aver tolto la facoltà di voto a tutti i cittadini, limitandola ad una piccolissima casta di eletti, per far credere che le Province non esistano più. E i più sembrano pure soddisfatti della cosa. Un inganno generale e generalizzato, perpetrato nel silenzio e nell’indifferenza quasi assoluta di tutti. Le Province continuano ad esistere dunque, con gli stessi medesimi costi, con lo stesso numero di dipendenti, con le stesse competenze, ad oggi inalterate e con più o meno gli stessi organi a guidare: Presidente, Consiglio Provinciale ed Assemblea. A sparire è stata solo la democrazia. Così accadrà per il Senato, poi magari per la Camera, passando per le Regioni. E piano piano, con la scusa della lotta alla casta e ai costi, che non diminuiscono, si scivolerà dritti in una dittatura dolce. Ecco allora il primo, e più importante, motivo per tentare di esserci ancora, di far sentire la propria voce. Noi ci siamo, con la nostra faccia, e soprattutto con il nostro simbolo, quello della Lega Nord; unici a farlo nel panorama un po’ paludato delle civiche in cui qualcuno tenta di nascondersi o smarcarsi.
Alzare la voce, quando tutti vorrebbero il silenzio, per difendere la libertà.