Cari amici gay, cercavate normalità ma si è scatenato l’odio

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Il mito del matrimonio nasconde il desiderio di normalizzarsi all’interno della società, nell’illusoria aspirazione di eliminare ogni differenza con il mondo etero

bacio gay pirelloneLa senatrice Cirinnà ha iniziato il suo intervento in aula parlando di diritti, discriminazione ed uguaglianza. Termini forti, evocati con ancora maggior enfasi da Ivan Scalfarotto, su un lungo post pubblicato oggi in risposta all’editoriale di Ernesto Galli della Loggia.

Mentre duellava con una delle firme più famose del corsera, bacchettandolo come fosse uno scolaretto, ricorreva a piene mani (ma senza titolo) a famosi episodi di eclatante discriminazione, citando per esempio Rosa Parks, simbolo della segregazione nera in Alabama. Arrivando addirittura a scrivere:

non è strano che all’ordine del giorno dei parlamenti, dei tribunali e dei giornali non ci fosse, fino qualche decennio fa, alcun punto che riguardasse gli omosessuali. Vivendo una condizione di totale emarginazione, di stigma sociale pervsasivo quando non di repressione penale, le persone omosessuali erano troppo impegnate a nascondersi per osare un fiato.

Emarginazione? Stigma sociale? Repressione penale? Ma è davvero questa la condizione in cui hanno vissuto gli omosessuali in Italia? Naturalmente no. La comunità gay è più che rispettata, da moltissimi anni è accolta nella pienezza dei suoi sacrosanti diritti civili. Cioè i medesimi di ogni altro individuo. Anzi diciamolo, ultimamente è guardata addirittura con eccessiva benevolenza, se non con un riguardo fuori misura. Gli episodi in questo senso si sprecano. Su tutti vorrei ricordare le disavventure di Guido Barilla, reo semplicemente di aver rivendicato le sue personali idee sulla famiglia tradizionale:

Non faremo pubblicità con omosessuali perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca

L’azienda è stata messa alla gogna nel giro di poche ore, attraverso la campagna #boicottabarilla, costringendo lo stesso Barilla ad abiurare pubblicamente le sue stesse idee. Una figura da poveraccio. L’azione contro Barilla è stata così violenta e profonda da influenzare addirittura l’attività stessa dell’azienda, trovatasi a finanziare una serie di iniziative a favore delle coppie LGBT. Al contrario nessuno, tra lo sterminato popolo dei single, anche loro discriminati rispetto al disegno della famiglia tradizionale, ha rivendicato alcunché. Ma come si può paragonare tutto questo alla povera ed indifesa Rosa Parks? È una grossa stupidaggine, come lo è dipingere l’Italia come uno Stato che non accetterebbe gli omosessuali. Ricordo che in ben due regioni del Sud, che è la zona che storicamente accusa una visione più arcaica della società, sono stati eletti alla carica di governatore individui dichiaratamente e smaccatamente omosessuali. Tutti lo sapevano, ma sono stati votati dalla maggioranza, senza la minima discriminazione.

Ho l’impressione che il mondo gay stia cercando altro. Questo mito del matrimonio, per verità una pratica molto fuori moda tra i giovani etero, trovo che abbia molto poco a che fare con i diritti, piuttosto nasconda il desiderio di normalizzazione all’interno della società, nell’illusoria aspirazione di eliminare ogni differenza con il mondo etero. Un desiderio umanamente comprensibile, ma profondamente sbagliato. La bellezza del mondo risiede nelle sue molteplici diversità, nella ricchezza dei colori, delle forme, dei profumi, degli odori, delle tradizioni e dei costumi. Le differenze non devono spaventare, non devono creare fobie e non devono essere cacciate ed eliminate. Siamo diversi, ed è una grande fortuna.

Ed è proprio ora che in maniera virulenta si scatena la corporazione, il fronte comune, la lobby, quella che trasforma un gusto e un’inclinazione sessuale in ideologia, che l’aria si fa più pesante. Lo avete notato? Accendete la radio, la tv o entrate in un bar, da mattina a sera: in ogni angolo è derby tra gay ed etero, come tra Coppi e Bartali, Mazzola e Rivera. Frequento lo stadio di S.Siro da tenere età, in 30 anni non ho mai ascoltato cori contro gli omosessuali. Domenica sera, complice la sceneggiata Sarri vs Mancini, per tutti i novanta minuti si sono alternati cori omofobi contro Roberto Mancini.

Non è un buon segno, come sul fronte opposto non lo sono state le battute idiote contro la Meloni (certo un po’ paracula nel tempismo) o contro i partecipanti al Family Day. Per non parlare poi della cretina campagna per boicottare i treni di Italo, colpevoli di aver offerto una scoutistica sulla tratta Milano-Roma nel giorno del Family Day. L’azienda è stata costretta a capitolare anche in questo caso, abbozzando le solite pietose scuse, solo in un rigurgito d’orgoglio ha ricordato che tempo fa aveva addirittura ideato una convenzione “PRIDE10”, in occasione del Gay Village di Padova. Naturalmente nessun etero tentò di boicottare Italo.

Ciao a tutti,oggi vogliamo scusarci con chi, nei giorni scorsi, si è sentito offeso o discriminato dal nostro operato e... Pubblicato da Italo Treno su Lunedì 25 gennaio 2016
  Io ho l’impressione che cercando la normalità si stia semplicemente scatenando l’odio. Non sarebbe il caso di fermarsi?