Cari ragazzi, l’ambiente si difende con i “sì” e con la politica del fare

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Risposta pragmatica e costruttiva ai ragazzi di Fridays For Future Monza, firmatari di un comunicato appello per boicottare Pedemontana. Noi costruiamo autostrade come la Svezia di Greta Thunberg.

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I ragazzi di Fridays For Future Monza hanno firmato una lettera, indirizzata a comuni e istituzioni, per dichiarare la loro contrarietà al progetto di Pedemontana, arrivando addirittura a dichiararsi disponibili ad azioni di boicottaggio e contrasto. Trovate il testo completo qui.

Colgo lo stimolo per discutere in maniera franca e diretta con questi giovani. Chi mi segue conosce la mia posizione su Pedemontana, che ho espresso più volte: pragmaticamente favorevole e refrattario a qualsiasi posizione demagogica.

Salto a piè pari la risposta al solito rosario classico di critiche (tutte false) mosse contro il progetto di Pedemontana, rimandandovi al Fact-checking  che ho pubblicato qui tempo fa: “Pedemontana, ecco le 5 verità”.

I NUMERI DELLA BRIANZA

Mi interessa sviluppare il dibattito su altro. Si afferma, nel testo, che “questa opera viabilistica promette ben più effetti negativi che positivi per la collettività”. Vorrei partire da questo approccio, giusto e condivisibile, che riconosce la necessità di analizzare il giusto rapporto tra costi, ambientali ed economici, e benefici. 

Ricostruiamo in maniera sommaria e sintetica lo stato attuale della Brianza: 873.935 abitanti, tra le province più popolose, che insistono su un’area di 405,4 km², tra le più ridotte per estensione. Abbiamo 64.172 imprese attive,  di cui ben 8.162impegnate nel settore manifatturiero. Vantiamo eccellenze che sfidano, con successo, i rispettivi mercati mondiali. Per questo abbiamo raggiunto un livello generalmente elevato di benessere, discretamente diffuso, determinante per alimentare una rete di welfare e associazionismo con pochi eguali nel panorama italiano. 

Certo, tutto questo ha un costo. Il risultato è che siamo inevitabilmente una delle aree più congestionate d’Europa. I nostri cittadini e le nostre imprese vivono intrappolati quotidianamente nel traffico, con i primi che soffrono una deteriorata qualità della vita e le seconde che faticano a tenere il passo della competitività.

Questo è lo scenario su cui dobbiamo ragionare e per il quale la politica è stata delegata a trovare soluzioni. Non esiste più (purtroppo) la verde Brianza che ammirava due secoli fa Stendhal. E se non esiste più non è colpa della Pedemontana, piuttosto degli innumerevoli capannoni e case costruiti nell’ultimo secolo. Parentesi polemica: questo aspetto ricordatelo anche al Sindaco di Agrate Sironi, che ho letto aver aderito al vostro movimento, visto che solo qualche anno fa ha dato vita al più grande centro commerciale Cinese d’Europa. E’ responsabilità di quelle decisioni di pianificazione  se siamo costretti a progettare Pedemontana, che è conseguenza e non causa di consumo di suolo.  

L’AUTOSTRADA NON È LA SOLUZIONE DI TUTTI I PROBLEMI MA UNA TESSERA INDISPENSABILE DEL PUZZLE MOBILITÀ

E si risolverebbe tutto costruendo un’autostrada? No, sarebbe sciocco pensarlo. I problemi complessi richiedono naturalmente soluzioni complesse. La costruzione dell’Autostrada Pedemontana Lombarda è solo una tessera, assolutamente necessario, che comporrà il variegato puzzle della mobilità futura, per tentare di alleviare i problemi che condannano oggi il nostro territorio. Per questo Regione Lombardia, in questi ultimi anni, è impegnata su tutti i fronti con agenti investimenti: raddoppi ferroviari, sottopassi, materiale rotabile, metrotranvie e contributi per la transizione ecologica. Perché sarebbe altrettanto sciocco pensare, come qualcuno sostiene, che il problema della mobilità si risolva unicamente con ferrovie e trasporto pubblico su gomma. Oppure la mobilità dolce, usando la bicicletta e i monopattini. Siamo seri.

Come sarà l’ambiente con Pedemontana e come sarebbe, soprattutto, senza Pedemontana? Su questo dobbiamo maggiormente riflettere, scevri da posizioni ideologiche che inquinano sempre ogni dibattito. Fareste forse un buon servizio alla natura, al mondo e al vostro futuro continuando a condannarci a respirare smog fin dall’alba e fino a sera? A tenere donne e uomini ostaggio del traffico per ore. Senza contare le ricadute negative sulla nostra economica. Da tempo le imprese hanno lanciato l’ultimatum: o si realizza l’opera oppure il futuro produttivo lo cercheranno altrove. Ciò avrebbe un riflesso negativo pesante sulla capacità delle nostre istituzioni di curare il  territorio e aiutare le fasce più deboli. Loro pagherebbero il conto più salato.

Davvero la decrescita felice sarebbe la ricetta migliore per il nostro e vostro futuro? Davvero credete che tra qualche anno, usciti dall’università, non sconterete gli stessi identici problemi che oggi hanno portato la maggioranza dei cittadini brianzoli a dire sempre sì a Pedemontana?

OVUNQUE SI REALIZZANO AUTOSTRADE, ANCHE NELLA ECOLOGICA SVEZIA DI GRETA THUNBERG

Ricordiamo poi che Pedemontana non è affatto un progetto vecchio di settant’anni, una delle tante leggende metropolitane. E’ una delle autostrade più moderne al mondo, costruita per la quasi totalità in trincea o galleria. Non prevede caselli, con un sistema di pagamento moderno, utile a diminuire l’impatto sul consumo di suolo. Pedemontana è già realtà, utilizzata con soddisfazione da migliaia di automobilisti. Ha ungrande difetto: ancora non è completa e ci ha messo troppo ad essere realizzata. 

Ovunque nel mondo, oggi come in passato, l’avvento di una nuova infrastruttura è motivo di gioia e soddisfazione tra la popolazione. Lo era anche in Italia, fino a quando una parte della popolazione, tanto minoritaria quanto rumorosa, orfana delle vecchie ideologie del passato che per anni avevano guidato il loro impegno politico, hanno rapito il tema dell’ambientalismo e ci hanno costruito sopra una sorta di religione laica del “NO” ad ogni cosa: dalla TAV alla TAP, dai rigassificatori ai termovalorizzatori.
Cercando di convincerci con postulati costruiti sul nulla, tantomeno sulla realtà. Per esempio: vogliono farci credere, tra le tante cose, che nel mondo nessuno costruisca più autostrade. Ma è vero il contrario. Pensate che anche in Svezia, patria di  Greta Thunberg, sono impegnati in questi anni in una delle più colossali (per la Svezia) opere stradali della loro storia. Proprio la costruzione di un nuovo tratto autostradale (sic!) per agevolare la viabilità nell’area di Stoccolma. Si tratta dell’E4 bypass Stockholm, che vedrà la fine lavori nel 2030! Per non parlare del grande progetto autostradale in Norvegia, l’autostrada E39 di ben 1.100 kilometri, un investimento di 33 miliardi di euro per collegare la città di Kristiansand al Sud alla città di Trondheim all’estremo Nord. La Norvegia ha una popolazione che è la metà di quella della Regione Lombardia. Progetto, quello norvegese, realizzato dallo stesso gruppo che si è aggiudicato la costruzione dei lotti B2 e C di Pedemontana.

L’AMBIENTE E IL MONDO SI DIFENDE CON IL SÌ, LASCIATE PERDERE IL NO SEMPRE E COMUNQUE 

Quindi cosa dobbiamo pensare? Che al mondo siano tutti stupidi, folli, sciocchi o miopi? O forse, sarebbe il caso di riflettere, in Lombardia non facciamo altro che stare al passo con le realtà del mondo più avanzate, vivaci e attente a trovate soluzioni che rappresentino il miglior compromesso tra sviluppo e sostenibilità?

Non fatevi coinvolgere e strumentalizzare con queste battaglie senza senso, cavalcate da una sparuta minoranza politicamente ideologizzata, che vi distrae rispetto alle finalità e ai vostri stessi obiettivi che vi siete posti come movimento. Non è alimentando la sciocca politica del “NO” a tutto che si difende il futuro e l’ambiente. Piuttosto dovreste battervi perché si affermi una sana e consapevole politica del fare e del “SÌ”, dello sviluppo intelligente e non dell’oscurantismo. 

Mentre siete impegnati ad alimentate una assurda opposizione alla più utile e necessaria delle opere viabilistiche, tacete  su altre emergenze e problemi della nostra mobilità. Il Comune di Milano, che controlla ATM, sta in questi mesi prendendo posizioni rischiose per la nostra Brianza: la difficoltà nel finanziare gli aumenti di costo delle future metrotranvie di Seregno e Limbiate, il prolungamento della M2 nel Vimercatese, la volontà manifestata di chiudere l’attuale linea del vecchio tram che collega Limbiate a Milano. Per non parlare dell’annuncio di aumentare il titolo di viaggio ATM da 2€ (fino al 2019 costava 1,5€) addirittura a 2,3€.  

Su queste battaglie, pragmatiche e concrete, io sono e sarò al vostro fianco. Convinto che non è togliendo qualcosa che vinceremo. Sono pronto adesso e in futuro a confrontarmi con voi.