Chiude la Polizia Provinciale? Le mafie ringraziano

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Una decisione scandalosa, incomprensibile e che non può e non deve passare sotto silenzio. Con il Decreto Presidenziale n. 119 del 12/11/2015, il Presidente della Provincia Gigi Ponti ha deciso di inserire nelle liste di mobilità (Portale Mobilita.Gov) tutti, nessuno escluso, i sedici agenti di Polizia Provinciale. Cosa significa? Significa in buona sostanza che la Provincia ha deciso che l’intero Corpo di Polizia Provinciale non è più assegnato a funzioni fondamentali dell’ente, quindi vengono inseriti in questi elenchi da cui altre amministrazioni pubbliche potranno attingere. Risultato? Gli agenti finiranno a lavorare in altri enti (presumibilmente in diversi comuni) sciogliendo così di fatto il Corpo della Polizia Provinciale.

Ma chi sono questi uomini e queste donne che dal 2010 lavorano alla Polizia Provinciale? E perché sono stati sacrificati tutti quanti, nessuno escluso?

Iniziamo con un po’ di storia

Con deliberazione di consiglio provinciale del 6 maggio 2010 n. 127 veniva decisa l’istituzione del Corpo della Polizia Provinciale ed approvato il relativo Regolamento; nella delibera si disponeva che la prevalente attività del Corpo sarebbe stata quella di polizia ambientale, cioè l’attività si sarebbe concentrata sulla sicurezza e sulla tutela dell’ambiente della nostra amata Brianza. Questa decisione di focalizzare l’attività del neonato corpo sui temi ambientali non fu certo figlia del caso, ma fu una chiara e ferma volontà dell’allora Assessore alla Sicurezza Luca Talice, assecondata dal Presidente Dario Allevi e tutta la Giunta. Talice convinse a trasferirsi a Monza tutto il gruppo che nel 2008, allora in forza alla Polizia Provinciale di Milano, fu protagonista dell’operazione «Star Wars». Veniva così chiamato a comandare il Corpo della Polizia Provinciale il dr. Flavio Zanardo, che aveva guidato l’intera operazione, nata dalla segnalazione di una Guardia Ecologica Volontaria alla sede di Cesano Maderno dell’allora Polizia Provinciale di Milano.

Ma cos’era l’operazione «Star Wars»?

Per chi non sapesse, STAR WARS è stata l’operazione che ha sgominato una banda di ‘ndranghetisti, che in totale spregio di ogni legge e sentimento per la nostra terra di Brianza, avevano riempito alcune cave, in particolare a Desio, con terre contaminate. Fu la prima operazione diretta contro l’ndrangheta in Lombardia, iniziata nel 2007 e conclusasi nel 2008 con 8 pregiudicati calabresi tratti in arresto e più di 20 persone indagate. Ed è solo nel 2010 che seguirà l’operazione “INFINITO” dei Carabinieri che ripercorrerà in parte luoghi, personaggi ed anche politici già coinvolti nella precedente indagine.

La neonata Provincia di Monza e Brianza poteva vantare quindi nelle sue forze, uno dei copri più attrezzati e specializzati nell’affrontare i reati ambientali, un settore dove la malavita organizzata stava emergendo in maniera prepotente e violenta, soprattutto nei territori della Brianza, che iniziava a scoprirsi vulnerabile alle infiltrazioni della ’ndrangheta.

La scelta fu oltre modo felice. Infatti dal 2010 la Polizia Provinciale di Monza e della Brianza ha continuato a distinguersi per i successi ottenuti nel perseguire i reati ambientali, consolidandosi nel tempo come un vero e proprio punto di riferimento per le Polizie Locali, che nel momento in cui si imbattevano (e si imbattono tutt’ora) in illeciti ambientali (inquinamenti del suolo, dei corsi idrici e dell’aria) potevano contare sul prezioso aiuto degli agenti provinciali. Non vi è quindi il minimo dubbio, la scelta di dotarsi di un Corpo di Polizia specializzato nella lotta all’inquinamento del territorio, ha portato grandi vantaggi alla nostra Brianza.

Il Corpo di Polizia Provinciale chiude i battenti?

La fine però rischia di essere ingloriosa, perché dopo aver fronteggiato senza paura mafiosi e ’ndranghetisti, la Polizia Provinciale sta soccombendo colpita alle spalle dai fendenti di leggi assurde e dalla difesa corporativa dei vertici della Provincia che hanno deciso di salvare il posto di tutti lasciando in mobilità gli agenti di Polizia.

Già da qualche mese la situazione si era deteriorata, con alcuni ottimi agenti e ufficiali del Corpo che sono stati spinti ad andarsene in altri enti, purtroppo per occuparsi di altre attività, spinti dalla pressione e dalle incertezze generata da quella idiota riforma Del Rio che si è abbattuta sulle province. In questo modo la Provincia di Monza e Brianza ha perso dei professionisti, il cui addestramento era costato importanti risorse, anche finanziarie, per la loro preparazione.

Oggi, con l’emanazione del Decreto Presidenziale n. 119 , la situazione è precipitata velocemente. Tutto fa supporre che si voglia di fatto eliminare il Corpo della Polizia Provinciale, che porterà poi come diretta conseguenza, anche la cancellazione del Servizio delle Gev (Guardie Ecologiche Volontarie), che naturalmente non possono operare da sole.

Gli agenti andavano lasciati nell’organico del 50% confermato

Tutto ruota attorno a questo maledetto Decreto Presidenziale n. 119 , in cui come già detto la Provincia di Monza e della Brianza ha elaborato un elenco che riporta il personale così detto «NON PIU’ ADDETTO ALLE FUNZIONI FONDAMENTALI». In questo elenco figurano tutti gli appartenenti al Corpo ed anche gli amministrativi. Il Presidente della Provincia aveva più volte assicurato alla stampa, ma anche agli stessi operatori, che avrebbe fatto di tutto per mantenere in vita il Corpo, arrivando ad annunciare all’Assemblea dei Sindaci il 9 ottobre 2015, quindi giusto un mese prima della firma del famigerato decreto n.119 , la volontà di inserire nel pacchetto di servizi di rete territoriale per i Comuni della Brianza, anche il progetto VIGILA, in verità quanto mai fumoso ed indefinito, che prevede il mantenimento del corpo di Polizia provinciale per realizzare un servizio di vigilanza ambientale e di sicurezza urbana in Brianza.

il progetto Vigila che prevede il mantenimento del corpo di Polizia provinciale per realizzare un servizio di vigilanza ambientale e di sicurezza urbana in Brianza

La decisione presa va quindi in direzione diametralmente opposta a quanto dichiarato, e quel che è peggio testimonia una preoccupante mancanza di coraggio e di autorevolezza da parte del Presidente e in generale di tutta la maggioranza. Non è assolutamente condivisibile la scelta di eliminare il Corpo della Polizia Provinciale. Ma mi domando: possibile che nessuno si è interrogato su dove andranno mai a bussare i cittadini, e le polizie locali dei nostri 55 comuni, quando dovranno magari fronteggiare un grave caso di inquinamento?

Io dico che è mancato il coraggio, perché è evidente come l’esecutivo sia stato vittima e succube rispetto ai vertici dirigenziali, che hanno agito seguendo il più classico degli atteggiamenti corporativi. Perché io mi domando ancora come sia possibile che si sia deciso di lasciare al proprio posto tutti gli altri impiegati, quelli del settore welfare, istruzione, politiche sociali, ma anche autisti, commessi, l’ufficio del personale, stipendi, programmazione? È curioso come si siano di fatto salvaguardate tutte le figure che svolgono servizio interno, mentre si è deciso di mettere in mobilità proprio chi svolgeva e svolge un servizio esterno, quindi più a diretto contatto con i cittadini, e tra questi anche e soprattutto la Polizia Provinciale, che dal 2010 lavora sul campo per difendere il nostro ambiente anche dai pesanti e pericolosi attacchi delle mafie e delle organizzazioni criminali.

Abbiamo presentato una Mozione per rivedere questa decisione

Ieri abbiamo presentato una mozione urgente in Consiglio Provinciale per chiedere la revisione di questa decisione, sollevando imbarazzo ed evidente nervosismo tra le fila della maggioranza. Il Presidente Ponti ha abbozzato una difesa che non sta in piedi, sostenendo in un primo momento che l’inserimento negli elenchi di mobilità sarebbe a tutela dei dipendenti stessi (???), continuando poi con il buttare le colpe e responsabilità alla Regione (e ti pareva, è sempre colpa della Regione!). In realtà è vero il contrario, in quanto se alla fine almeno 3 o 4 agenti avranno una speranza di rimanere, sarò solo e soltanto merito della Regione che sta offrendo risorse per salvare almeno l’attività di controllo venatorio, che è appunto una competenza ritornata sotto la responsabilità regionale.

Il Presidente Ponti deve spiegarci per quale diavolo di motivo non ha deciso di mantenere gli uomini della Polizia Provinciale all’interno del 50% dell’organico confermato, quello a servizio delle funzioni fondamentali della Provincia, perchè tra queste vi è proprio l’ambiente, settore a cui fanno riferimento fin dalla loro entrata in servizio gli uomini della Polizia Provinciale. Perché si è scelto di salvare tutti gli amministrativi, tutto il personale d’ufficio, sacrificando l’eccellenza della nostra Polizia? C’erano da compiere scelte coraggiose, magari scontentando qualche dipendente che sta dietro una scrivania, ma premiando chi in questi anni ha combattuto sul campo i delinquenti. Purtroppo non è stato così. Ma noi dall’opposizione, tutto il Centro Destra compatto, lanciamo un appello perché Ponti ritorni sui suoi passi.

In attesa non possiamo però che constatare, amaramente, che oggi a festeggiare sono sicuramente le mafie e i delinquenti di tutte le risme, sicuri che potranno più facilmente portare avanti i loro progetti criminali, affondando colpi mortali al nostro ambiente e al nostro territorio già così tanto martoriato.

 

Testo Mozione

Una risposta a “Chiude la Polizia Provinciale? Le mafie ringraziano”

  1. […] Presentata la mozione a difesa del Corpo di Polizia Provinciale. Ne ho parlato approfonditamente qui: […]