Ci sarà un secondo referendum sull’autonomia: le regionali

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Le elezioni del 12 e 13 febbraio non decideranno solo il Governo di Regione Lombardia, saranno decisive per accelerare l’iter dell’autonomia. Se vince la Lega, vince l’autonomia.

ELEZIONI

Adesso è ufficiale: Il 12 e 13 febbraio si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Lombardia e per eleggerne il Presidente. L’appuntamento riveste naturalmente grande importanza, imponendosi anche sulla scena politica nazionale. Perché la Lombardia è di fatto uno stato nello stato, perlomeno dal punto i vista dei numeri e del “peso” economico. Ma in queste elezioni, al di là della scelta tra Fontana, Majorino e la Moratti, ovvero tra il buon governo del Centro Destra, la sinistra più sinistra del PD e una signora che ha il capriccio del potere, si giocherà anche un’altra importante partita: l’autonomia.

Il Ministro Roberto Calderoli, da poco approdato al Governo con la delega alle riforme, sta correndo spedito per arrivare alla tanto agognata applicazione dell’art 116 della Costituzione Italiana. 

Come prevedibile, per alcuni sta viaggiando troppo spedito verso il traguardo, così piovono le critiche. Il motivo? Superfluo ricordarlo ma lo facciamo: il nodo è sempre quello delle risorse. Con la scusa di eliminare i divari territoriali si cerca di continuare a perpetrare quella che è a tutti gli effetti una vera e propria rapina: 54 miliardi di residuo fiscale che ogni anno la sola Regione Lombardia “regala” allo Stato. Se poi ci aggiungiamo pure il Veneto, Emilia, Toscana e Piemonte sfioriamo i 100 miliardi. 

Ma cosa c’entrano le elezioni regionali in Lombardia con quello che sta succedendo al Governo sul tema dell’autonomia? Nel fumo e nella nebbia delle pretestuose polemiche e accuse di egoismo al nord, ci pare di intravedere il furbo tentativo di qualcuno: facciamo sì l’autonomia ma insieme alla riforma Costituzionale per trasformare l’Italia in una Repubblica semi presidenziale. Niente da dire sulla riforma, condivisibile e inserita nel programma elettorale di Centro Destra. Così come nessuno può eccepire la possibilità che le due riforme convivano: autonomia, come forma di federalismo applicato, e il semi presidenzialismo. Anzi, probabilmente non potrebbe esistere una forma presidenziale senza il contrappeso del federalismo, auspicabile anche se alla fine si sceglierà il semi presidenzialismo. Il problema sono i tempi. Una riforma Costituzionale, con l’iter aggravato richiesto e le maggioranze qualificate, impegna tutta la legislatura. 

Recentemente in Consiglio Regionale abbiamo approvato una mozione indirizzata proprio a Calderoli: obiettivo quello di invitarlo a proseguire in maniera spedita per giungere all’intesa con Regione Lombardia sul regionalismo differenziato, in applicazione del 116 della Costituzione. In quella sede Fratelli d’Italia, forza di maggioranza relativa in Parlamento, ha preteso di inserire nella mozione anche l’impegno verso la riforma presidenziale o semi presidenziale. 

Quindi siamo arrivati al punto: le prossime elezioni regionali saranno anche un nuovo referendum sull’autonomia. Questa volta non bisognerà votare Sì, per l’autonomia sarà utile votare semplicemente Lega. Una Lega che esce nuovamente rafforzata in Regione Lombardia sarebbe un segnale forte, netto e inequivocabile a tutta la maggioranza di Governo: i lombardi non vogliono più aspettare oltre, prima di ogni riforma Costituzionale vogliono ottenere subito l’autonomia. Voi siete pronti per la sfida? Noi sì!