CialtronItalia. Numeri di un governo fallimentare, quello di Renzi il rimBOMBAmico

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bomba

 

“Lui non è capace, non è cattivo, non è proprio capace”

Così Matteo Renzi parlava del suo predecessore Enrico Letta, parole sincere e genuine, perché carpite da una conversazione telefonica privata con il comandante interregionale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi.

Riavvolgiamo il nastro. Siamo al gennaio 2014, Enrico Letta è in carica da circa 8 mesi ma il “bomba” Renzi è già arrivato all’amara conclusione: incapace di governare. Giusto un mese dopo il ganzo gigliato prenderà il suo posto, dando il via ad un nuovo mondo fantastico, quello che ha trasformato l’Italia in “cialtronItalia”, dove tutto è una parodia del vero, dove la realtà non esiste e la fantasia è finalmente arrivata al potere, con qualche decennio di ritardo.

Oggi il Governo Renzi è in carica da 17 mesi, cioè ormai il doppio di quanto concesso allo “stai sereno” Enrico Letta. Risultati? La disoccupazione sta ancora inchiodata al 12,7%, stesso dato di quando si pose fine al Governo Letta, quella giovanile è schizzata al 44,2%, un dato da brivido, roba da far tremare i polsi.

Se fosse un governo di centro destra ci sarebbe da chiedere seduta stante le dimissioni del Ministro del Lavoro, ma essendo che ci sono gli amici “sinistri e sinistrati” al potere allora non solo non possiamo permetterci di mettere in dubbio le capacità dell’individuo che sta spingendo nell’abisso un’intera generazione, ma dobbiamo pure sorbettarci il “polettipensiero”, quello capace di commentare così gli ennesimi dati negativi sul mercato del lavoro

I numeri di giugno confermano che siamo di fronte a dati soggetti a quella fluttuazione che caratterizza una fase in cui la ripresa economica comincia a manifestarsi» (Ansa, 31 luglio 2015)

Naturalmente la fluttuazione sta tutta dentro al suo cervello e alla sua fantasia, lo stesso luogo dove si sarebbe manifestata una fase di “ripresa economica”.

Già, perché pure sul fronte crescita del PIL butta male, anzi malissimo, per i sognatori e pifferai magici di stirpe fiorentina.

A fronte dello sbandierato zerovirgola di crescita, (0,1% per la cronaca), quel dato che ha fatto stappare fiumi di champagne alla lunga schiera di cialtroni che attornia il Matteo sbagliato, c’è chi ha pensato di rovinare la festa all’orchestra del Titanic.

Si tratta di uno studio realizzato dal capo economista della banca francese Natixis, Patrick Artus, in cui è stato calcolato quanto i dati di crescita degli stati dell’eurozona siano stati influenzati da due fattori ampiamente e straordinariamente positivi: il cambio dell’euro e il prezzo del greggio. In poche parole si tratta di epurare il dato di crescita del PIL da fattori considerati esogeni rispetto alle dinamiche interne, quindi anche dalle “fulgide” decisioni del nostro magico governo. Risultato? La variazione PIL dell’Italia è di -1,03%, quindi ampiamente negativa. Riponete bottiglie e bicchieri.

Tutti questi brillanti risultati sono però stati raggiunti a caro, carissimo prezzo. Il famoso bonus di 80€, provvedimento inutile e che non ha influenzato in nessun modo i consumi e tantomeno la crescita. Circa 10 miliardi di euro, confermati per quest’anno e bruciati sull’altare della propaganda renziana in salsa di slide.

Che dire poi del famoso “milione di posti di lavoro” (a proposito, dove l’avevamo già sentita questa? Ah già.. qui) che ci aveva promesso Tito Boeri, grazie all’ideuzza del Governo di sgravare per tre anni le assunzioni a tempo determinato? Come ampiamente previsto da quelli che venivano chiamati “gufi”, come Giuseppe Pisauro, l’impatto sull’occupazione è stato un bello e rotondo zero.

Peccato che pure questa misura, studiata male e risultata inefficace, è costata svariati miliardi di euro. Il tutto condito dalle roboanti campagne propagandistiche condite da terminologia esotica, come “jobs act”. Chiamarla riforma del lavoro pareva brutto. Altre occasioni sprecate e non è che ne abbiamo ancora molti di jolly da giocare.

Insomma, per concludere: 17 mesi di Governo Renzi e un giovane su due è senza lavoro, la disoccupazione è ai massimi e la crescita continua ad essere negativa. In più, quel che è peggio, si sono sperperate quote ingenti di denari in operazioni inutili o effimere. Si addensano nubi fosche all’orizzonte del giovane premier fiorentino, per il “bomba” potrebbero arrivare tempi duri. Nel caso si scateni il temporale, niente paura, canteremo insieme la canzone del “rimBOMBAamico.