A Colonia le violentano, in Italia vengono segregate

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Da Colonia a piazza Tahir al Cairo, da Cesano Maderno al centro di Bolzano, passando per Brescia. Sarà che forse in un pezzo di mondo islamico c’è un problema con le donne che sfilano in piazza?

stupro

Ci siamo scandalizzati e incazzati moltissimo, per le orrende violenze del capodanno di Colonia. Le vittime erano giovani donne, «colpevoli» semplicemente di essersi trovate in mezzo ad una piazza gremita di stranieri scalmanati. La nazionalità dei presunti aggressori e il particolare «status» di alcuni di loro -su 19 fermati ben 9 sono profughi richiedenti asilo- sta provocando imbarazzo in qualcuno, sdegno e rabbia in altri.

La vicenda di Colonia non è però isolata. La cronaca ha ricordato altri episodi minori, violenze simili, subite sempre a Capodanno, in altre località. Non solo in Germania, ma anche in Svizzera e persino nella tranquilla Svezia. Protagonisti sempre giovani stranieri musulmani, in alcuni casi profughi.E come non ricordare poi le innumerevoli violenze subite dalle donne durante le manifestazioni politiche di protesta del Cairo, sia nel 2012 che nel 2013?

E in Italia? Com’è il rapporto tra le donne e il variegato mondo musulmano? Direi non bene.

Sono andato a rivedermi alcuni spezzoni di video che si trovano in rete, girati questa volta in Italia. Si tratta di alcune riprese dei cortei organizzati in occasione delle celebrazioni per la nascita di Maometto, festa che per il 2015 è caduta proprio in concomitanza del nostro Santo Natale.

Guardate, per esempio, questo servizio di MB-TV, dove si vedono circa 300 fedeli sfilare per le vie di un quartiere di Cesano Maderno. È il Villaggio Snia, altissima presenza pakistana. Balza subito all’occhio un particolare inquietante: non ci sono donne che sfilano. Ve ne siete accorti? Eppure è una festa religiosa molto sentita. Certo qualche gonnellino si intravede, anche qualche palandrana, ma di donne nessuna. Com’è possibile? Una strana epidemia selettiva? Come mai le donne non sfilano a fianco dei loro mariti? Sarà l’ennesima coincidenza?

Cerco sulla rete, trovo altri video. Ecco qui il corteo di Bolzano, sempre per la festa del Profeta.

L’inizio è simile al corteo di Cesano Maderno. Sfilano sempre uomini. Uomini giovani, uomini anziani, bambini maschi. Qualcuno è in costume tipico altri no. Ma sempre e solo uomini. Anche qui l’influenza ha colpito solo il gentil sesso? Qui le donne ci sono, sbucano alla fine della sfilata. Sono relegate in fondo al corteo, divise e lontane dagli uomini. Stanno dietro. Come in fondo ai bus sedevano i «negri» nell’America razzista della segregazione razziale. Anche questo sarà solo un caso? Una bizzarra scelta di chi ha organizzato quella singola manifestazione?

Cerco altri video. Trovo un servizio sulla sfilata di Brescia. La comunità pakistana qui è molto più numerosa, sono quasi 1500 i musulmani che sfilano per le vie cittadine. Il copione però, purtroppo, è sempre lo stesso. Uomini, uomini e solo uomini. Le donne a parte, in questa odiosa segregazione di genere.

 

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Anche qui si tratta di pakistani, non a caso. Pensate che in Pakistan, lo scorso maggio, le donne non hanno potuto partecipare al voto amministrativo nella provincia nordoccidentale di Khyber Pakhtunkhwa, in seguito ad un accordo siglato da tutti i partiti per escluderle. Nonostante ne la costituzione ne sancisca il diritto. Altro che quote rosa! Non è andata meglio in altre provincie, dove ben poche donne hanno sfidato il divieto dettato dalla tradizione. Ed è comprensibile, quando fuori dai seggi ti piazzano poliziotti, naturalmente uomini, armati di manganello e magari pronti a far rispettare la Purdah. E cosa diavolo sarà mai la Purdah? È un’antica tradizione che vieta agli uomini di poter vedere le donne. Per questo motivo si attua questa segregazione delle donne nei confronti degli uomini. Lo so, è pazzesco, ma è così. Ecco spiegata, per esempio, questa impressionante foto , scattata durante le proteste in Bahrein, che vede migliaia di donne sfilare perfettamente divise dagli uomini.

Va bene, ma questo è il Pakistan, diranno i più attenti tra voi, dove le donne ancora devono combattere per rivendicare i diritti civili. Ma in Italia? Perché permettiamo tutto questo? Noi che abbiamo approvato le quote rosa, che abbiamo un Presidente della Camera che si lancia addirittura nella lotta alla discriminazione grammaticale? Perché noi tolleriamo tutto questo? Eh già, perchè?

E soprattutto voi donne, mi domando, perché tacete questa subdola violenza? Possiamo accettare che persone che vivono in mezzo a noi, con cui condividiamo ormai la quotidianità nelle nostre città, attuino con indifferenza sistemi così meschini di segregazione delle donne? Non è violenza questa?

E cosa fanno i comuni che hanno autorizzato queste barbarie? Sanno cosa sia la Purdah? La ignorano? A Cesano Maderno pensavano forse che le donne fossero tutte assenti perché malate? Basta omertà, basta indifferenza. Basta ignoranza. Io credo che chi non rispetta e non accetta le conquiste civili della nostra società, a prescindere da dove arrivi, non possa pretendere nessun diritto, tantomeno quello di manifestare. Quindi certe porcherie non dovremmo permetterle. Certe sfilate non dovrebbero essere autorizzate.

Ti piace rispettare queste tradizioni medioevali? Mi spiace, cambierai gusti. Non riesci a farlo? Poco male. Biglietto aereo di sola andata per il Pakistan. C’est plus facile!