E’ come il muro di Berlino

Condividi articolo

Attilio Fontana profetizza la caduta del «muro» dell’Emilia Romagna. Intanto le TV si schierano a difesa senza pudore, speculando su malattie e finti scandali

Oggi su Repubblica Milano troviamo una brillante intervista del nostro Presidente Attilio Fontana. Il Governatore della Lombardia, asciutto ma sagace come sempre (memorabile quando disse «abbiamo deglutito il reddito di cittadinanza» per descrivere lo stato d’animo lombardo di fronte a quella misura), ci consegna una similitudine dal sapore profetico:

«la sfida dell’Emilia Romagna è come la caduta del muro di Berlino».

E il muro a Berlino, seppur considerato eterno, è caduto davvero.

::Il PD annusa la sconfitta e utilizza ogni mezzo per salvarsi::
Ormai manca una settimana di campagna e poi non resterà che attendere il verdetto. Si preannuncia una lunga notte di passione domenica 26 gennaio, soprattutto per donne e uomini del Partito Democratico.
Davvero il muro rosso dell’Emilia e della Romagna questa volta può crollare, la febbre alta si misura con il nervosismo crescente di tutto l’apparato di sinistra.
In prima linea, naturalmente, ci stanno i giornalisti de La7 che questa settimana hanno dato il massimo.
Martedì sera Floris a «di Martedì» ha giocato la carta del pietismo. «Da quando si parla di elezioni in Emilia Romagna lei è cambiato, è diventato più «figo», ha lanciato così l’assist il conduttore a Stefano Bonaccini.
E il governatore in bilico dell’Emilia Romagna, rispondendo da copione, ha ribattuto commosso partendo dall’operazione subita al cuore all’età di 9 anni, lamentando l’aritmia al cuore e un recente problema di salute. «Ho dovuto perdere peso, me l’ha ordinato il dottore», ha terminato quasi piangendo, appena in tempo per lodare i passi in avanti della sanità regionale. Tutto questo, nemmeno a dirlo, appena dopo aver denigrato il candidato Borgonzoni, che sta in perfetta salute ma inanella solo gaffe. Vergognoso.

Ieri sera è toccato invece al soldato Corrado Formigli lanciarsi a difesa dell’ultimo ridotto del potere piddino. A «PiazzaPulita» hanno pompato come fosse lo scandalo del secolo un dialogo, registrato a insaputa dell’interlocutore, in cui un consigliere della Lega di Ferrara avrebbe offerto presunti posti di lavoro in cambio delle dimissioni di una collega. E non fa niente se poi, durante il corso della puntata, il responsabile dell’azienda coinvolta ha detto che non è affatto il Comune ad assumere (tantomeno un Consigliere Comunale). Ciò non ha evitato di dipingere tutta la Lega come un manipolo di farabutti e corrotti.

E poi l’episodio più stupido, se vogliamo anche insignificante, che però più di tutti dà la misura del disagio e del nervosismo degli amici del PD. Elisabetta Gregorace ha fatto sapere di essere stata esclusa dalla squadra de «L’altro festival», il contenitore condotto da Nicola Savino. E la motivazione è davvero ridicola: suo marito, anzi ex marito, Flavio Briatore, sarebbe troppo di destra. Cosìha fatto sapere la bella Elisabetta. La furia piddina si muove come una scure a tutto campo, sollecitando anche il mondo dello spettacolo in difesa del fortino rosso. Incredibile.

::Cade il muro che divide la libertà dalla schiavitù::

C’è da biasimarli, perché poveretti sono a ridosso di una delle più fragorose sconfitte della storia del fu Partito Comunista Italiano. Sta crollando il muro, come ha profetizzato Attilio Fontana. Un muro che non divide un popolo che era unito, come quello di Berlino, piuttosto un muro che proteggeva un sistema di potere dove se non stavi con loro, semplicemente non esistevi.
Come a Berlino, da una parte del muro c’è la libertà, dall’altra c’è la vita condotta sotto scacco e schiavitù non più di una ideologia ormai defunta, ma di un blocco di potere che pretende di controllare tutto, dall’economia, alla società e alle coscienze.

Domenica si vota e domenica si vince. Vince la libertà.