Ecco perché la #Brianza non deve entrare nella città metropolitana.

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Quale futuro per la Provincia di Monza Brianza? Si rincorrono le voci, più o meno qualificate, le proposte più o meno bizzarre, le dichiarazioni e le prese di posizione, alcune delle quali davvero incomprensibili.

Non mi meraviglia la presa di posizione del Consiglio Comunale di Limbiate, pronto a ritornare sotto Milano; la maggioranza di centro sinistra da sempre è attratta dalla sirena della grande metropoli, vista forse come l’apoteosi della vittoria della società multirazziale rispetto al modello tradizionale, figlio della storia della nostra Brianza che fu.

La dichiarazione che non ti aspetti, invece, arriva dal consigliere regionale Roberto Alboni,  colui che precedeva Nicole Minetti nel listino bloccato della Regione Lombardia. L’ex commissario del Fronte della gioventù, oggi ha avuto modo di dichiarare su “il Giorno”: “Personalmente avrei preferito andare con Milano […] si tratta di mettere in atto una città metropolitana sul modello di Parigi”.

Insomma, il consigliere Alboni sogna di trasformare la Brianza nella periferia della città metropolitana, proprio sul modello di Parigi, dove le periferie si chiamano “Banlieue”, balzate agli onori delle cronache mondiali non tanto per la loro virtuosità, piuttosto per il caos sfociato in guerriglia, sintomo di un disagio sociale, nato e sviluppatosi, a detta di molti, proprio a causa dei luoghi invivibili in cui questa gente vive, la periferia degradata, appunto.

Questo è stato il motivo più forte, il rischio più grande, che ha generato quello stimolo decisivo  che ha permesso ad un territorio come la Brianza, da sempre autonoma nei fatti, di raggiungere la meritata e tanto anelata indipendenza da Milano.

Perché il consigliere Alboni vuole trasformare la mia e la nostra Brianza nella periferia degradata della città metropolitana?