Fascisti su marte

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Le condanne per i fatti di Roma sono arrivate chiare e nette, ma la sinistra è impegnata ad alimentare un fantomatico «pericolo fascista». Intanto organizzano manifestazioni in silenzio elettorale. Tutto normale, pare.

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Cominciamo con il dire un paio di cose chiare : la prima è che la violenza in politica non può avere mai cittadinanza, è incompatibile con la democrazia e la libertà. Da qualsiasi parte provenga. E’ gravissimo l’assalto squadrista alla sede del maggior sindacato italiano, così come gravissimo accerchiare e aggredire un Carabiniere lanciandogli addosso un estintore (anche se le reazioni a sinistra sono diverse). La seconda cosa, da dire in maniera bella chiara e rotonda, è che chiunque avesse nostalgia o desiderio di far tornare dittature del secolo scorso è un malato da curare. Così come chi inneggia al fascismo nel 2021.

Quello che è successo domenica a Roma, con una manciata di violenti che si son messi a sprangare in giro per la città, assalendo la sede del sindacato più importante d’Italia, è gravissimo ed è giusto condannare con decisione e forza l’assalto squadrista. Lo hanno fatto tutti, Salvini e Meloni tra i primi.

Però intendiamoci, qui c’è qualcosa che non quadra. Perché chi è stato arrestato ieri non doveva nemmeno esserci in piazza a manifestare. Colpito da daspo e braccialetto elettronico, com’è possibile che fosse in testa a un corteo con megafono in mano?

Com’è possibile che a un manipolo di soggetti venga permesso di combinare un disastro di questo tipo, senza che nessuno glielo abbia impedito? Non lo sappiamo.

Quello che però sappiamo è cosa è accaduto dopo, ovvero quello a cui stiamo assistendo da ieri sera: questo episodio ha permesso a una parte politica (la sinistra) di scatenare la novecentesca guerra ai «fascisti». La cosa brutta è che lo fanno in maniera ambigua e pelosa, facendo intendere di volerli identificare genericamente in tutti quelli che non la pensano come loro. Lega e Fratelli d’Italia in testa.
Ed ecco allora la chiamata alle armi, contro l’arrivo dei fascisti, la marcia su Roma, lo straniero e tutti cantando «bella ciao». Questo il contorno coreografico, nel concreto fanno peggio: sabato ci sarà una adunata anti fascista, quindi una manifestazione politica contro il presunto «pericolo fascista», naturalmente in pieno silenzio elettorale a poche ore dall’apertura delle urne.

E’ evidente a tutti che quella manifestazione sarà un festival contro la Lega e Fratelli d’Italia, un tentativo di linciaggio per una colpa che si sono naturalmente inventati loro. A questo punto verrebbe da domandarsi: sabato si potrà organizzare manifestazioni politiche? Vale per tutti? Oppure possono solo i comunisti, con e senza K, che avranno il lasciapassare per fare propaganda politica quando la legge lo vieta?

Tornando nel mondo reale, dove i fascisti sono solo su Marte fin da quando ce li ha mandati Corrado Guzzanti, gioverebbe timidamente ricordare che anche la Lega, da anni, subisce assalti violenti e squadristi. L’ultimo qualche settimana fa in Sardegna. Ma se a menarti è un ragazzo comunista dei centri sociali, allora non fa notizia. A Landini non riesce proprio esprimere solidarietà se fanno saltare le nostre sedi di partito, se minacciano i nostri amministratori, o se arrivano a gruppi a menarci e a distruggere i gazebo. Quelli «son ragazzi», magari che sbagliano.

Insomma, verrebbe da dire, sono i soliti comunisti. Quelli che va bene se stiamo tutti insieme, solo se la pensiamo come loro, altrimenti non conta più il rispettarsi civilmente. Noi chiediamo pene severissime a questi delinquenti che hanno attaccato la CGIL, altri ai violenti dedicano le aule del Senato della Repubblica. E quelli bravi sarebbero i secondi. E’ un mondo un po’ alla rovescia.