Fase 2, il coraggio della Lombardia

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Ci voleva del coraggio a far partire la Fase 2 in lombardia, la regione più colpita, con un Governo che fino all’ultimo voleva scaricare responsabilità (e magari colpe future) sulle regioni

Oggi è partita la tanto attesa «Fase 2». In tutta Italia, e anche in Lombardia. Non era scontato, non è stata nemmeno una decisione facile. Perché nessuno lo ricorda mai a sufficienza, continuando a fare paragoni insostenibili tra la Lombardia e altre regioni: qui, in terra lombarda, siamo stati colpiti da un’ondata epidemica enorme, altrove il Covid-19 ha solo fatto capolino. Lo dicono i numeri, davvero pesanti, di contagiati e morti.

Con un Governo che fino all’ultimo momento possibile, ieri in tarda serata, ha cercato di scaricare ogni responsabilità sulla riapertura alle Regioni. «Decidete voi», ha detto l’avvocato del popolo Giuseppe Conte, lavandosene le mani come Ponzio Pilato. Consapevole che l’unica regione a cui tremavano i polsi era proprio la Lombardia. Una decisione non facile, ma che abbiamo preso per senso di responsabilità verso quelle centinaia di migliaia di imprenditori, di ogni settore, che stavano perdendo tutto. Rimanere ancora bloccati non si poteva. Si doveva rischiare, pur con tutte le cautele del caso, e lo abbiamo fatto. Ci siamo allineati alla altre regioni, stringendo solo leggermente qualche prescrizione, come la misurazione obbligatoria della temperatura nei ristoranti, oppure lo slittamento di una settimana per la riapertura di palestre e piscine.

Siamo consapevoli anche del giochino che vorrebbe cinicamente attuare il Governo: lasciarci aprire con una nostra decisione e poi attendere che i contagi tornino a rialzarsi (come in parte è prevedibile) per poi dare la colpa nuovamente alla Lombardia, magari con l’obiettivo tutto politico di indebolirne il buon governo, quindi indebolire la Lega e il Centro Destra.

E’ triste che anche nel bel mezzo di una pandemia si pensi ai giochini politici, alle tattiche subdole e a indebolire l’avversario. Ma è così, e noi tiriamo dritto. Siamo pronti a governare una situazione che sarà sicuramente difficile sotto ogni punto di vista: quello economico, con una ripresa che dovrà per forza vederci impegnati per non perdere per strada nessuno, e potenzialmente anche dal punto di vista sanitario, con i contagi in rialzo.

Ma noi abbiamo avuto coraggio, noi faremo nuovamente da soli, ci prenderemo le nostre responsabilità, prima tra tutte quella di difendere i lombardi e il loro futuro.