Forno inceneritore: a Desio c’era una volta un sindaco coraggioso

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Dov’è finito quel sindaco tutto coraggio di Desio, quello che si è costruito una certa fama di persona che non si lascia condizionare? Quello dipingevano come un maverick del PD brianzolo? Evidentemente non c’è più, perché quello che è andato in scena ieri in Comsiglio Comunale di Desio, esibendosi nell’arrampicata di specchi a mano libera, ci fa pensare che forse ci si era illusi, e per dirla alla De Niro forse erano solo chiacchiere e distintivo. La Lega di Desio ha presentato un documento, che se approvato, avrebbe dato la possibilità peraltro molto concreta, di istituire finalmente un tavolo coordinato da Regiome Lombardia per discutere dell’ipotesi “decommissioning” del forno inceneritore. Sorvoliamo sull’atteggiamento infantile, ma in realtà solo strumentale. Del PD Desiano che si rifiuta di approvare qualsiasi documento che provenga dalla Lega (siamo lebbrosi?), anche se dentro ci stanno tutte le posizioni politiche che ha in questi anni sostenuto lo stesso Simdaco. Grave è il fatto che la maggioranza, presa in contropiede e messa con le spalle al muro, ha pensato bene di presentare un proprio documento, in cui però non si dice nulla, o meglio si ributta la palla alla Regione, chiedendo a lei di farsi carico di comunicare i costi dell’eventuale “decommissioning”, quando invece Regione non può tecnicamente calcolare costi, tempi e modi, se non coinvolgendo chi queste informazioni le detiene, e il luogo è appunto il tavolo che la Lega chiedeva di istituire. Una squallida tattica, un buttare la palla di la per cercare di lavarsi la coscienza, senza però prendere una posizione, anzi, in realtà prendendola nei fatti, ma la posizioni che nessuno si aspettava, ovvero il che la maggioranza PD di Desio non vuol discutere di “decommissioning”. Vince la linea Ponti insomma, ed appare evidente ciò che avevo già scritto qui a commento dell’atteggiamento di Corti nell’assemblea di Bea, ovvero che votò contro sapendo di essere ininfluente, senza formalizzare la richiesta di rinvio per non creare problemi alla maggioranza PD, convinta sostenitrice dell’ampliamento del forno. Oggi si conferma solo ciò che appariva già chiaro: il PD brianzolo vuole continuare a bruciare a tutta birra rifiuti a Desio, anche se magari si faticherà a trovarne da bruciare, l’importante evidentemente è tenere in piedi una società da gestire, come accaduto in tutti questi anni. È un peccato, perché Regione non aspettava altro che l’approvazione di quel documento, e magari ne avremmo viste delle belle. Invece ha vinto la disciplina di partito, con buona pace dei desiano e dei brianzoli. Peccato Corti, un po’ ci avevamo creduto al tuo coraggio.