“I brianzoli? Discendono dagli Etruschi”. Parola di consigliere al Marketing Territoriale della Brianza

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Come ho già in parte raccontato qui, in molti, durante la discussione del nuovo Statuto della nostra provincia, hanno oltraggiato e ridicolizzato le tematiche identitarie e quelle legate alle radici storiche e culturali della nostra amata Brianza. Il fatto che a farlo siano stati rappresentanti delle istituzionali brianzole è già di per se grave, ma che ad accodarsi a questa canea (molto infantile) con un intervento in consiglio, sia stato addirittura il consigliere con la delega al “Marketing territoriale” è inquietante e allo stesso modo preoccupante.

Faccio notare che Wikipedia, per esempio, definisce il “Marketing territoriale” con queste parole:

“L’accentuarsi dei fenomeni di globalizzazione ha prodotto, sebbene in Italia solamente nell’ultimo periodo, lo sviluppo di una maggiore consapevolezza rispetto alla reale importanza e valenza strategica delle specificità, delle valenze e delle potenzialità locali che vengono quindi oggi interpretate quali volani dello sviluppo economico e sociale.”

È evidente che se ci si pone come obiettivo, non solo quello di valorizzare e promuovere le proprie specificità, ma addirittura si vorrebbe che queste fossero la base di un potenziale sviluppo economico e sociale, ne deduco che si dovrebbe avere come obiettivo quello di difendere, ed aiutare a riscoprire se necessario, le peculiarità, le radici e le diversità del territorio che si è chiamati a rappresentare. Certamente non irridere alle proprie radici o a quelle della terra che si è chiamati a rappresentare.
E invece pare che il nostro consigliere delegato al “Marketing territoriale” non fa nulla di tutto questo, anzi fa peggio. Non si limita a votare la cancellazione dei nostri tratti identitari ma rincara la dose e ci tiene a sottolineare il tutto con affermazioni del tipo:

“Non perdere tempo su origini celtiche….ma agire concretamente.”

Schermata 2015-12-29 alle 15.41.15

Quando agire concretamente, per uno con la delega al marketing territoriale, significherebbe anche e soprattutto difendere e valorizzare quelle origini peculiari della Brianza. Il consigliere Garofalo ha evidentemente qualcosa di personale con i Celti, cosa gli avranno fatto? Infatti sulla sua pagina Facebook, a precisa domanda:

“Ma alla fine discendiamo dai Celti o dai vichinghi??

Lui risponde serafico:

“Non l’ho ancora capito. Secondo me dagli etruschi”

Schermata 2015-12-29 alle 15.41.04
Bene. Abbiamo un consigliere con delega al marketing territoriale che si compiace nel dileggiare la storia e le origini del territorio che dovrebbe valorizzare, e tra il serio e il faceto pare addirittura mettere in dubbio una verità storica acclarata: ovvero la massiccia e duratura presenza di popolazioni celtiche in Brianza. A suo giudizio a fondare la Brianza sarebbero stati gli Etruschi.
La cosa assume sicuramente evidenti tratti di comicità, ma qualcosa di serio da dire purtroppo rimane. Per me è già grave che si dileggi con tono infantile la storia e le origini della nostra terra e della nostra gente, ma capisco che ognuno sceglie il modo che vuole per dimostrare il proprio spessore intellettuale, ma il fatto che si dimostri un totale disinteresse e disprezzo della tematiche che si è chiamati a gestire, ovvero la promozione e la valorizzazione del nostro territorio, della nostra cultura, della nostra storia e delle nostre tradizioni, è questione grave che dovrebbe accendere qualche lampadina di allarme anche tra le file della maggioranza.

Abbiamo lavorato in questi anni per iniziare a ricostruire e riscoprire i nostri tratti identitari, lo abbiamo fatto nel quadro di un processo molto più complesso di valorizzazione del nostro territorio, che passa anche attraverso opere fondamentali come il recupero della Villa Reale (che il PD cercò in tutti i modi di bloccare, guarda caso), o il boom di presenze registrati dal Museo del Duomo, il circuito delle nostre Ville di Delizia e tanto altro. Abbiamo iniziato con fatica a parlare della grande Brianza, per giungere ad una promozione omogenea al di là dei confini amministrativi delle diverse province. Ora siamo ricaduti nella banalità più assoluta. Adesso che abbiamo l’Expo alle porte ci presentiamo davanti al mondo con il dubbio se in Brianza ci fossero gli Etruschi o i Vichinghi, e magari se la Villa Reale sia stata realizzata dai Savoia oppure se Teodelinda sia stata una regina Romana. Perché secondo qualcuno sono solo parole, solo perdita di tempo, dopotutto una cosa vale l’altra. Che importa? Ma si dai, che alla fine ce la caveremo all’italiana, offrendo a tutti la “nostra” cultura: pizza, mafia e mandolino. Povera Brianza.