I grillini vogliono un referendum per chiudere l’Autodromo. Salviamo Monza dalle cazzate dei 5 Stelle

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La Regione Lombardia è pronta a fare la propria parte nel rilancio dell’Autodromo di Monza, volontà confermata anche da un recente ordine del giorno votato a larghissima maggioranza in Consiglio. Non si può dormire sugli allori, che in questo caso significano una lunga storia che sconfina addirittura nella leggenda; tutto bello, prezioso, necessario ma non sufficiente. 1477163482Urge quindi una politica di rilancio complessivo che dovrà per forza di cose passare anche, ma non solo, attraverso nuovi investimenti, non necessariamente soltanto pubblici. Tutti d’accordo quindi? Purtroppo no.

Se al loro capo, Beppe Grillo, i bolidi e le supercar non dispiacciono, visto che sarebbe felice possessore di una Porsche, una Chevrolet Blazer, una Maserati, una Ferrari 308 bianca e una Ferrari Testarossa, evidentemente i grillini sono refrattari alla passione per i motori, almeno quelli che siedono sui comodi scranni di Regione Lombardia. Il Gruppo 5 Stelle, infatti, ha votato contro il documento, e al termine dei lavori d’Aula dello scorso 17 dicembre, è il brianzolo (di Bovisio Masciago) Consigliere Gianmarco Corbetta ( addirittura portavoce del Movimento 5 Stelle Lombardia, come recita il suo Blog), a vergare un delirante comunicato stampa in cui da libero sfogo a fantasiose e bizzarre considerazioni.

 

“E’ un atto scivoloso […] Non è coerente chiedere la valorizzazione del Parco e della Villa Reale e insieme il finanziamento del rilancio dell’attività della pista, il cui indotto sulla città va verificato puntualmente e con serietà”

 

Apprezziamo la licenza, tutta poetica, nel descrivere un atto come “scivoloso” (anche se sfuggirà ai più il significato!?!), quelle che non possiamo più tollerare sono invece le cretinate scritte subito dopo, in rapida successione. Non sono servite, evidentemente, un secolo di corse e quasi cento anni di felice e prosperosa convivenza tra l’Autodromo e il Parco; c’è ancora qualche tizio, nel 2013, probabilmente in imbarazzo nel giustificare il suo stipendio, che arriva addirittura a mettere in dubbio il ritorno economico di cui la città di Monza, la Brianza e la Lombardia tutta, giovano grazie alla presenza del tracciato che ospita uno degli eventi più ricercati al mondo, il Gran Premio di Formula 1. Sfuggirà a questo tal Corbetta che forse, dico forse, Monza è conosciuta nel mondo intero proprio grazie alla presenza dell’Autodromo? Sfuggirà a questo tal Corbetta che i Governi di mezzo mondo, sceicchi, magnati e capi popolo vari, sono disposti a tutto pur di ospitare una tappa del “Circus” più famoso al mondo? Tutti sgomitano alla corte di Bernie Ecclestone, stanno fuori dalla porta nella speranza di poter entrare un giorno, se questi sapessero che qualche “intelligentone” vuole “verificare puntualmente e con serietà” l’eventuale indotto, si farebbero grasse risate. Purtroppo chi lo pensa rappresenta il primo partito in Italia, i 5 Stelle. Senza parlare poi di quei Paesi che non ci riescono proprio ad entrare nel calendario, e nemmeno a candidarsi, ed allora si accontentano di foraggiare qualche pilota nazionale, pur di mettere un piede nel magico mondo della F1; ho avuto modo di vedere personalmente con i miei occhi, grazie ad un amico giornalista, la fattura di 29.000.000 di sterline staccata dalla Williams, proprio per far correre in F1 Pastor Rafael Maldonado Motta, pupillo del capopopolo venezuelano, quello che tanto infiamma i cuori della sinistra, Hugo Chavez. Insomma Corbetta, saranno tutti così imbecilli al mondo?Saranno tutti coglioni nel fare carte false per avere la Formula uno? O forse, sciur Corbetta, ti è scappata una cretinata grande come una casa? Ti sarà venuto un dubbio?

Ma non è finita qui, non contento così prosegue il Consigliere pentastellato:

 

“Se l’autodromo porta un indotto alla città, è altrettanto vero che impedisce alla città stessa di averne un altro, di tipo diverso, fondato sulla valorizzazione piena del patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico dei veri gioielli monzesi, il Parco e della Villa. Ricordiamo difatti che questi non sono entrati tra i beni mondiali di interesse culturale dell’Unesco a causa della presenza invasiva e impattante dell’autodromo”

 

Ed eccola qui la “smoking gun” delle baggianate, la perla degna del Nobel alla sciocchezza! Secondo i deliri di Corbetta, il freno alla valorizzazione culturale e al rilancio turistico di Monza sarebbe da imputare proprio alla presenza dell’Autodromo all’interno del Parco. Questa sballata e superficiale analisi del Consigliere prende spunto dalle improvvide dichiarazioni rilasciate nel lontano 2009 da Françoise Rivière, direttore generale aggiunto dell’’Unesco; la signora, giusto per ricordare le dimensioni dello scivolone, paragonò l’Autodromo ad una centrale nucleare! E vabbhè, quanta pazienza. Non si può però continuare a tacere dinanzi a tali stupidaggini, buttate lì da personaggi estemporanei che utilizzano l’Autodromo per aizzare gli ultimi rimasugli di un ambientalismo fanatico ed inconcludente. È tempo di reagire, e avere il coraggio di dire chiaramente: caro Corbetta hai detto una montagna di cazzate. Punto e basta.

Ora lasciamo perdere per un attimo le sciocchezze, cominciamo a maneggiare dati e numeri, che hanno più valore delle prese di posizione ideologiche. Evidentemente Corbetta ignora l’esistenza di una classifica mondiale delle città più visitate, si chiama “Index of Global Destination Cities” ed è curato da MasterCard: vorremmo umilmente informare Corbetta che città come Singapore (4° posto), Dubai (7° posto), Barcellona (10° posto), Kuala Lumpur (8° posto),  Shanghai (14° posto) ospitano, ma guarda un po’, un Gran Premio di F1 e stanno nella top 20 delle città più visitate del globo. Intendiamoci, Monza deve crescere nel turismo culturale, ma lo farà anche grazie al blasone, al prestigio e alla notorietà garantita dalla presenza di un evento mondiale come il Gp di F1.

Ed ecco chiudere con l’ultima cretinata, il referendum per chiedere la chiusura dell’Autodromo:

 

“sulla permanenza dell’autodromo nel polmone verde di Monza, il Movimento 5 Stelle chiede che si pronuncino direttamente i cittadini con un referendum”

 

Aggiorniamo Corbetta che le battaglie ideologiche dei pasdaran ambientalisti, coccolati dalla sinistra, sono iniziate tanti anni fa e i cittadini hanno avuto diverse occasioni per dimostrarsi favorevoli alla convivenza di Parco e Autodromo.
Inizi magari a fare un sondaggio alzando la cornetta del telefono e manifestando queste sue cretinate agli operatori turistici…. ci faccia sapere come la prendono! Un consiglio, si armi di elmetto.

 

2 risposte a “I grillini vogliono un referendum per chiudere l’Autodromo. Salviamo Monza dalle cazzate dei 5 Stelle”

  1. secondo me di cose buone ne fate entrambi, sia nella lega che nei 5 stelle, quindi vedete di mettervi d’accordo per il bene dei cittadini, senza necessariamente prendervi ad insulti. per il resto credo che farebbe onore a corbetta riconoscere di avere detto stupidaggini, e di non pensare nemmeno minimamente di toglierci la perla del circuito di monza.porta denaro, ma soprattutto passione, gioia, emozioni incredibili.solo una amministrazione di criminali avidi poteva creare i danni che ha creato nonostante i soldi che porta il circuito con le sue gare e manifestazioni.

  2. […] genera un evento come un GP di F1 e un impianto come l’autodromo di Monza, fino ad arrivare a proporre un referendum che decida per la eventuale chiusura dello stesso. Tutto vero, dal fantastico mondo grillino, ecco […]