IL DECRETO “SALVA ITALIA” E I “SACRIFICI UTILI”. FORSE E’ SOLO UNA PERSECUZIONE

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Il decreto salva Italia – versione audio

Herman Van Rompuy, quanti di voi conoscono quest’uomo? Probabilmente pochi. A guardarlo mia madre userebbe uno dei suoi aggettivi preferiti, insipido. Il suo aspetto è scialbo e insignificante, ma il conto che ci ha presentato è tutt’altro che insipido, al contrario è uno dei più salati a memoria di contribuente.  La manovra dei “professori” ha fatto impallidire di gran lunga quella agostana di Tremonti, sommersa dalle critiche perché considerata priva di provvedimenti per la crescita e depressiva per il futuro dell’economia, tant’è che spinse lo stesso Ministro, lo ricorderete, a tranquillizzare tutti sul fatto che i conti pubblici avrebbero retto anche nell’eventualità di un segno meno nella crescita del PIL; fu travolto dalle critiche e quella fu una delle sue ultime esternazioni.

Oggi leggiamo una manovra spaventosamente pesante, che immette nuovi balzelli a piene mani (ICI/IMU, superbollo, aumento IVA, accise, tassa sui parcheggi barca ecc…), compie tagli da macelleria nel sociale (eliminazione delle pensioni di anzianità, blocco dell’adeguamento istat), nonostante questo la manovra gode di una maggioranza che supera abbondantemente l’80% in Parlamento. Sarebbe strano, non fossimo in Italia.

I sacrifici sono inevitabili, questo l’imperativo di tutte le forze politiche, Lega Nord a parte. D’altra parte Mr. Herman Van Rompuy, l’insipido, si spinse oltre, arrivò a dire che non solo dovevamo necessariamente compiere questi pesanti sacrifici, aggiunse anche che per il momento sarebbe stato utile sospendere la democrazia, infatti così è avvenuto, non si vota.

Sacrifici utili quindi, ma verrebbe da domandarsi, a chi? O meglio, io potrei anche essere disposto a compiere qualche sacrificio, vorrei però capire quale sarebbe la prospettiva? Che cosa cambierà dopo il sacrificio? Cambiamento, riforme, ecco il punto. I sacrifici siamo abituati a farli da anni, il discorso di Monti alla Camera poteva benissimo essere copiato e incollato da quello di Amato del 1992, anno in cui la lira usci dallo SME (sistema monetario europeo, a cui si può ricondurre la nascita dell’euro).  Dopo venti anni cos’è cambiato? Nulla, poiché ancora oggi l’Italia si trova a ridosso del baratro e allora ancora a chiedere sacrifici x rimanere nell’euro, come servirono per rientrare nello SME ieri. Certo qualche miglioramento nel rigore di bilancio c’è stato, non fosse altro per vincoli e paletti che l’Europa ci impone, il tutto però a un carissimo prezzo, giacché le nostre aziende faticano a tenere il mercato e il paese continua a non crescere, sacrificio dopo sacrificio tutte le risorse vengono incamerate dallo stato per tenere i conti e allo sviluppo, agli investimenti, al futuro, non rimane nulla.

Forse c’è qualcos’altro che non va, forse è l’Europa stessa che non va così com’è stata creata, forse è l’Italia  che non va così come la conosciamo.  Dobbiamo esigere che cambi qualcosa per giustificare i sacrifici e non basta pretendere, come dobbiamo pretendere, di essere governati da gente onesta, trasparente e che faccia politica con spirito di servizio, serve ben altro.  La Lega lo dice dalla fine degli anni ’90, serve rifondare il patto europeo su basi diverse, e ciò non dev’essere giudicato un tornare indietro, al contrario, significherà guardare al futuro. Uniamo l’Europa creando un patto tra aree omogene che vadano oltre gli attuali stati post bellici, costruiamo l’Europa dei popoli, questa diventerà la vera Europa unita da sentimenti positivi come la comune appartenenza culturale, storica, di lingua e tradizioni. Sarebbe l’esatto contrario dell’Europa unita dei banchieri, dei poteri oscuri, del potere coercitivo, diabolico, quello della finanza che ordina e la politica che esegue; puntiamo sull’Europa fatta con il cuore, la passione e l’amore per la propria terra. Questa è l’Europa che io e che noi vogliamo, questa è l’Europa in cui la Padania sarebbe protagonista, questa è l’Europa che fa paura alla Germania e alla Francia. Per questo sarei disposto a fare qualsiasi sacrificio, altrimenti sarebbe un sacrificio inutile e un sacrificio inutile rimane solo e soltanto una persecuzione.