Il nemico è il Covid, non Regione Lombardia

Condividi articolo

Ieri l’ennesima iniziativa polemica dei Sindaci PD cella Brianza. I cittadini non ci chiedono lettere o domande, dalla politica esigono risposte

Siamo in guerra da oltre un anno. E in un momento di guerra bisognerebbe rimanere tutti uniti, per sconfiggere il nemico comune, senza perdere tempo ed energie nel dividersi in questa o quell’altra fazione. Purtroppo constatiamo che non è così. Lo abbiamo sperimentato in questi mesi che il nemico per qualcuno, invece di essere il Covid, è Regione Lombardia. Ogni episodio, vero o presunto, è buona occasione per scatenare polemiche e attacchi. Ieri, ancora un a volta, l’ennesima lettera dei Sindaci della Brianza targati Partito Democratico. Puntano il dito, nemmeno a dirlo, contro Regione Lombardia. L’innesco, questa volta, è la gestione degli hub vaccinali sul territorio. Molti di loro hanno passato le prime difficili settimane con le braccia conserte, impegnati solo a criticare lo sforzo enorme di una Regione chiamata a mettere in campo un piano vaccinale che coinvolgerà 10 milioni di cittadini. Numeri non paragonabili con nessun’altra realtà. E mentre loro passavano il tempo ad alzare il ditino, altri primi cittadini si rimboccavano le maniche per fare la loro parte attivamente. Come accaduto nei comuni delle Alte Groane, che grazie a un lavoro di squadra con medici di base e volontari, hanno messo in piedi un centro vaccinale che ha già vaccinato tutti gli ultra ottantenni. Oggi, alla vigilia della fase massiva di vaccinazioni, sarebbe il momento dell’ascolto, della condivisione e dell’ unione delle forze. Non della divisione tra fazioni.

Regione Lombardia sta varando la mappa dei futuri centri vaccinali, anche in accordo con il nuovo sistema di gestione delle prenotazioni creato dal Governo e gestito da Poste. Il sistema richiederà delle razionalizzazioni sul numero dei punti vaccinali? Giusto discuterne, giusto ascoltare, sbagliato polemizzare. I cittadini non si attendono lettere aperte o domande dalla politica, piuttosto esigono delle risposte e una chiara unione di intenti.

Oggi stiamo ultimando la vaccinazione di ultra ottantenni e fragili, dove la prossimità ha un oggettivo valore aggiunto e non è messa in discussione. Altro discorso sarò la vaccinazione veloce e massiva di milioni di cittadini lombardi in giovane età. Lì l’obiettivo è quello di essere più veloci possibili. Quindi ci sarà il giusto mix tra centri di vaccinazione e punti di prossimità, come l’attivazione delle Farmacie.

A questo punto, i Sindaci del Partito Democratico dovrebbero decidere, una volta per tutte, da che parte stare in mezzo a questa pandemia? Stanno insieme a tutti noi per sconfiggere il virus? O Stanno dall’altra parte magari con la speranza di capitalizzare ogni minimo errore e disguido (più che comprensibile, come accade in ogni regione) nella speranza di vincere le elezioni?

E che questa lettera sia stata un’azione strumentale e politica è abbastanza evidente. I Sindaci della Lega, per esempio, hanno saputo della lettera quando era già scritta, poche ore prima che qualche sindaco apparisse davanti ai microfoni delle TV, naturalmente già convocate. E’ evidente dunque che si trattava di una operazione squisitamente politica, con il solo scopo dim colpire l’avversario, non certo rappresentare un territorio intero. Il fatto che qualche singolo primo cittadino di Forza Italia abbia posto la firma al documento, rimane nella piena libertà del singolo, ma lo considero un errore. Perché o rimaniamo uniti, destra, sinistra o centro, oppure sarà molto più difficile sconfiggere il vero nemico, che è il Covid e non Regione Lombardia.