LA LEGA COME ARMIN A TEUTOBURGO. SCONFIGGERE ROMA, CON OGNI MEZZO.

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Irmin, principe dei Cherusci, è conosciuto con il nome latinizzato di Arminio, Armin in tedesco. I Luterani ne fecero un simbolo della lotta tra i popoli germanici e Roma, fu celebrato come eroe da molti movimenti nazionalisti tedeschi.
Il principe Armin era un cittadino romano, con tutti i privilegi, ma a soli venticinque anni tradì l’esercito di Roma; nella battaglia di Teutoburgo fece cadere le tre legioni romane alla sua guida, nella trappola da lui stesso escogitata.
Un successo pieno, sanguinoso e violento in pieno stile “barbaro”; lo stupore e la vergogna furono così grandi che il Governatore Romano Varo si suicidò.
I romani non riuscivano a capire come fosse possibile che un barbaro, elevato allo status di Cittadino Romano, decidesse di privarsi di privilegi ed onori per prendere le difese di un popolo che ai loro occhi appariva palesemente incivile e arretrato culturalmente.
In realtà era tutto molto semplice: Armin difendeva il suo popolo, la sua gente, la sua terra, la sua cultura. Nessuna presunta emancipazione culturale poteva soffocare il grido di libertà verso una tirannia.
Liberarsi dal giogo romano, dalle logiche paludose e ammaliatrici della città eterna; oggi come allora, l’insegnamento del Principe dei Cheruschi valga anche per noi. Quanto è lontano oggi, dalle istanze del nord produttivo, locomotiva d’Europa, un Parlamento che osanna una funzionaria dell’ONU, una delle organizzazione più inutili della storia, capace non solo di coprirsi di ridicolo, con le ultime notizie che danno diversi diplomatici alticci nelle riunioni, ma anche di sangue, con l’immobilismo dei caschi blu davanti alla strage di Srebrenica.
In un momento di forte crisi economica, con le fabbriche che chiudono, gli artigiani che arrancano, le famiglie che soffrono, la sinistra elegge a Presidente della Camera Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Non ci siamo.
Questo distacco, questo stallo della politica romana può rappresentare un vantaggio per il Nord; la Lega può alzare la voce, forte delle tre Presidenze di Piemonte, Lombardia e Veneto. Questo si aspettano i nostri cittadini, vogliono che ingaggiamo battaglia politica, risoluti, compatti e pronti ad utilizzare ogni mezzo, anche i più scaltri, come Armin, con l’unico obiettivo: la nostra libertà.

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