Le province che non hanno soldi per strade e trasporti, ma accolgono gli immigrati

Condividi articolo

 

 Apre il centro profughi di Limbiate. Adesso vorremmo conoscere tutti i numeri, esigiamo la massima trasparenza, e che la Provincia pubblichi tutto sul proprio sito. Quanti immigrati clandestini entreranno a Limbiate? Quanti sono già presenti sul territorio provinciale? Quanti soldi sono stati già stanziati dalla Prefettura e quanti ne verranno stanziati per l’accoglienza? E soprattutto da dove arrivano queste risorse? Vorremmo poi sapere chi è chiamato a gestire l’accoglienza, chi sono le cooperative impegnate, che attività svolgono e a chi sono legate. Non ci si può ancora nascondere dietro alla solita tiritera dell’accoglienza e della solidarietà che è un dovere e un obbligo. 

Si tratta davvero soltanto di solidarietà? Lasciatemi dubitare, perché quella solitamente si fa gratis, oppure dietro compensi una tantum, sovvenzioni, offerte, certo non attraverso prestazioni pagate quasi a piè di lista.

Qui alla fine si tratta di lavoro, appaltato attraverso un bando della Prefettura, aggiudicato ad un pool di cooperative. Più immigrati ospitano e più guadagnano, la tipica solidarietà a pagamento di chi è riuscito ad inventarsi un business e un lavoro anche dietro alle opere caritatevoli. Ora hanno scoperto che l’aiuto a persone esotiche rende di più, perché c’è di mezzo l’emergenza, e con l’emergenza è più facile e veloce aprire i cordoni della borsa; gli italiani, i disabili, i poveretti e i tanti disperati nostrani non fanno più tanto notizia, non sono emergenza e quel business è diventato meno redditizio. 

 LE PROVINCE SENZA SOLDI MA PER GLI IMMIGRATI CI SONO

Mentre tutte le province italiane piangono lacrime disperate, soffocate da continui e reiterati tagli operati dal governo, mentre la nostra stessa Provincia mette in vendita tutto il vendibile, annuncia drastici tagli al personale e trasferimenti quasi forzati delle forze lavoro in esubero, per qualcuno invece sembra non esistere crisi. Mentre i normali cittadini sono costretti a subire i tagli di intere linee del servizio pubblico locale e a percorrere ogni giorno strade provinciali malridotte,  c’è una Provincia efficiente, puntuale, rapida nel rispondere e pronta a mettere in campo risorse e spazi eleganti per rispondere alle esigenze di chi ha bisogno. Cittadini brianzoli? Naturalmente no, ci mancherebbe! Cosa vogliono i brianzoli? A  loro spetta solo il compito di pagare le tasse, che sono naturalmente tutte al massimo. La Provincia efficiente, puntuale e rapida nel rispondere, è ad esclusivo appannaggio di una ristretta cerchia di individui considerati evidentemente migliori e più degni di altri. Chi sono? Naturalmente non sono brianzoli, nemmeno italiani, sono immigrati giunti clandestinamente in Italia a cui qualcuno, molto furbo e scaltro, ha consigliato di richiedere protezione internazionale, leggasi asilo politico e affini. La gran parte di loro non lo otterranno, come ci raccontano le statistiche, ma intanto godranno di ospitalità a spese nostre, vitto, alloggio e  pulizie comprese. Perché vorremmo evitare che consumino troppo olio di gomito per rassettarsi la stanza. 

E la Provincia di Monza e Brianza se ne fa addirittura vanto di questa che appare, a tutti gli effetti, una discriminazione bella e buona rispetto ai tanti che soffrono dimenticati in Italia. Ieri ha infatti pubblicato in prima pagina sul suo sito web un lungo comunicato, con tanto di foto dei nuovissimi alloggi ricavati negli uffici della Provincia, quegli stessi nuovissimi uffici pagati dai contribuenti brianzoli e che potevano benissimo essere valorizzati in ben altra maniera. Invece no, si sono trasformati in dormitorio. Roba da matti.

LA NOSTRA PROVINCIA, DA ORGOGLIO BRIANZOLO A DORMITORIO PER IMMIGRATI

La domanda che mi pongo è: perché la Provincia si presta al gioco di queste cooperative? Perché ha così rapidamente risposto ai loro diktat, con cui richiedevano immediatamente l’installazione di un centro profughi? La domanda rimane nell’aria, possiamo solo farci qualche ipotesi leggendo le cronache dei giornali di questi ultimi mesi. 

Ecco come si è ridotta la nostra provincia, quella che fu simbolo dell’orgoglio brianzolo: doveva dare più servizi ai brianzoli, si è ridotta a costruire dormitori per immigrati clandestini.