Monti cancella le Province virtuose per rispamiare, e spende 5 volte di più per salvare i Comuni in dissesto! Vergogna!

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Ma quanto si risparmia con la manovra “taglia Province”, quella sconclusionata e pasticciata, approvata qualche giorno fa, in fretta e furia dal Governo Monti? Su per giù cento milioni di euro, ha avuto modo di dire il Ministro Patroni Griffi, palesando poche certezze numeriche e molta, evidente, approssimazione. L’entità del risparmio annunciato è ridicolmente bassa, a fronte del caos creato (e che si creerà), senza contare i disservizi; non bastasse, è anche palesemente gonfiato, per giustificare un provvedimento figlio solo della demagogia, colonna sonora di tutta l’operazione. I risparmi saranno molto più bassi, anzi, secondo la Bocconi, a conti fatti, si rischia di spendere addirittura di più.

C’è ne sarebbe già da incazzarsi, e di brutto, ma c’è di più; il Governo in questi giorni si è attivato per cancellare alcuni decreti attuativi sul federalismo fiscale, frutto dell’agenda di Governo della Lega. Nella sostanza si erano approvate norme molto severe nei confronti degli amministratori che portavano al dissesto le casse de propri enti, come accaduto a moltissimi Comuni, Napoli in testa con una voragine arrivata a 350 milioni di euro, ma destinata a salire e di molto. Per queste amministrazioni il federalismo fiscale prevedeva il commissariamento dell’ente, la messa in stato di fallimento, l’ineleggibilita degli amministratori colpevoli, e soprattutto l’aumento automatico di tasse e balzelli comunali al fine di ripianare il disavanzo. A questo punto non era più “pantalone”, ovvero lo stato, ovvero tutti, a pagare per gli errori commessi; nel solco del principio, tutto federalista, fatto di autonomia da una parte, ma anche di responsabilizzazione, facendo ricadere sulla collettività che aveva scelto, democraticamente, i propri amministratori e solo a loro, e non a tutti gli altri cittadini.
Ora il Governo Monti dice NO, e si torna indietro, si fa alla vecchia maniera; questo significa che mentre si procede ad eliminare intere Province, virtuose in tanti casi, sostenendo di voler così risparmiare cento milioni (guardandosi bene però dall’averli messi a bilancio), dall’altra si creano le condizioni per procedere a “salvare” con le casse dello stato diversi Comuni in dissesto, superando e di molto, probabilmente, la soglia dei 500 milioni d euro!
Questo è uno scandalo di proporzioni gigantesche, mentre si umiliano i territori privandoli della propria Provincia e, in molti casi della propria storia, si buttano cifre cinque o dieci volte superiori agli ipotetici risparmi, per “salvare” amministratori spreconi.
VERGOGNA! Quando la gente se ne accorgerà di questa truffa, probabilmente sará troppo tardi.