NESSUN BRIANZOLO IN GIUNTA REGIONALE? ALLA BRIANZA SERVONO FATTI, NON POLTRONE.

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L’antipolitica è diventata qualcosa di più di un sentimento, concretizzandosi con il grande successo del Movimento 5 Stelle, nonostante questo per qualcuno rimane difficile superare le vecchie logiche, i vecchi tic, le liturgie della vecchia politica insomma.
Leggo parole di disperazione perché la Brianza non ha avuto una poltrona all’interno della nuova Giunta Regionale, invocando in seconda battuta almeno uno strapuntino, una seggiolina o un cuscinetto. Se umanamente è comprensibile il grido di lamento di chi questa poltrona sperava di portarsela a casa, fatico a comprendere come la garanzia di un singolo posto di potere possa soddisfare le legittime aspettative di un intero territorio.

E non che gli esempi in tal senso manchino, ricordo solo l’ultimo in ordine di tempo; il Governo Monti annoverava tra i propri uomini un Ministro tutto Brianzolo, quel Lorenzo Ornaghi di Villasanta. Risultato? Proprio quel Governo ha approvato il famoso decreto legge che prevedeva il ritorno di Monza sotto il giogo della grande area metropolitana milanese, addirittura con la cancellazione della nostra Provincia. D’altra parte lo stesso Ornaghi, nonostante arrivasse da Villasanta, ammise candidamente di non aver mai visto la Villa Reale! Non aggiungiamo altro, per carità. Questo però qualcuno non lo può dire e non lo può scrivere, perché agli amici qualche sconto si è sempre pronti a farlo. Comprensibile.
La Brianza ha espresso i propri Consiglieri Regionali, quelli sono i rappresentanti del territorio, il Governatore Maroni ha varato una squadra di Governo, senza guardare alla carta d’identità. Anche perché, diciamocelo, già in democrazia bisogna tenere giustamente conto degli equilibri politici, frutto del consenso popolare, poi bisogna tenere conto anche delle quote di genere, se dovessimo aggiungere pure il paletto della residenza, si rischia che il merito arrivi sempre per ultimo. In questo momento non ce lo possiamo proprio permettere.
La Brianza ha ben altre priorità, molto lontane dal rivendicare una poltrona o poltronicchia:
IMPRESE
Il sistema produttivo della Brianza sta soffrendo e soffocando sotto i colpi di una crisi spaventosa. La Lombardia dovrà imporsi, anche sul prossimo Governo se necessario, per superare due enormi problemi: il rapporto con le banche e il patto di stabilità. Questo significa ossigeno anche per i nostri imprenditori.
LAVORO
Se da un lato è necessario far ripartire la macchina produttiva brianzola il prima possibile, per garantire lavoro e futuro ai nostri cittadini, non si può dimenticare chi un posto di lavoro già lo ha perso o sta per perderlo, e sono tanti. Grande attenzione, quindi, alle numerose crisi aziendali che da tempo stanno dilagando anche da noi.

PEDEMONTANA
Non si può gioire perché la Pedemontana affonda, come qualcuno subdolamente fa intendere, soprattutto se lo scenario dovesse essere quello di interromperla prima della tratta B2, a Cermenate. Regione Lombardia deve garantire alla Brianza la costruzione di questa importante infrastrutture, il più possibile integrata con il territorio e ascoltando le istanze e richieste dei Comuni. Assolutamente da scongiurare l’interruzione dell’opera a metà come ipotizzato, sarebbe a quel punto meglio non realizzare nessuna tratta.

PROVINCIA
La Brianza si aspetta da Regione Lombardia il rispetto della nostra autonomia, conquistata con tanta fatica, dalla metropoli milanese; la Brianza non è la periferia di Milano, su questo non si può cedere, dopodiché si può discutere ogni soluzione possibile.

Questi sono solo quattro semplici punti, i più urgenti forse, sicuramente molto più utili del rivendicare un posto per un brianzolo in Giunta
I cittadini si aspettano i fatti, non le poltrone.

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