Quirinale, 25 aprile 2006, anniversario festa della liberazione, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi scolpisce nella storia queste parole:”La Costituzione è stata e rimane la mia bibbia civile”. Pochi mesi dopo, il 25 e 26 giugno 2006, solo un cittadino italiano su due si recò alle urne per votare il referendum sulla grande riforma costituzionale, la Devolution; il 61,32% di loro voto “NO” al cambio della carta e la “bibbia” civile non venne riformata. Il parallelismo con il testo religioso, scelto da Ciampi probabilmente per rimanere nel solco di quella retorica spinta a cui è abituato l’ambiente quirinalizio, non sembrerebbe dei più felici, seppur innegabilmente ad effetto. Accostamento infelice, proprio perché starebbe ad evocare, anche in politica, gli scontri, le guerre e le divisioni religiose scaturite proprio dalle diverse interpretazioni del Testo Sacro .CONTINUA A LEGGERE…