PARTE IL GP DI MONZA, CERCHIAMO DI MERITARCELO

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Ci siamo, domani mattina inizia il lungo week-end della Formula Uno a Monza, una liturgia lunga 84 edizioni, a cavallo di due secoli, insomma un pezzo di storia, una gloria nazionale, un evento che da solo contraddistingue non solo una città, ma un territorio intero.

Dalla prima edizione, datata 1922, ad oggi, tanto è cambiato; il tracciato, che rimane comunque il più veloce, le auto sempre più sofisticate e potenti, il circus della F1, sempre più patinato e inaccessibile. Non è cambiata la passione dei tifosi, l’adrenalina che inizia a scorre negli appassionati al primo rombo del venerdì mattina, ha attraversato le generazioni, tramandata nel sangue, nel cuore di migliaia di spettatori “malati” incurabili della stessa malattia.

Dopo questi dodici mesi così travagliati per il nostro Autodromo, segnato e sconvolto dalla bufera giudiziaria, ma non solo; dopo tanti anni di promesse mancate, sogni svaniti, progetti e idee finite nel nulla, il dubbio che comincia a maturare è se davvero ci meritiamo un evento così importante, straordinario e che il mondo ci invidia. Martedì mattina, durante la consueta conferenza stampa di presentazione del Gran Premio, sono risuonati i consueti buoni propositi, evocati gli investimenti che servirebbero, la necessità di sfruttare di più e meglio l’impianto, l’idea di traslocare a Monza parte del Museo Alfa Romeo, la richiesta di un matrimonio tra Expo 2015 e Gran Premio di Monza. Bene, tutte idee positive. Bene la Regione, che ha annunciato la volontà di giocare un ruolo importante nella partita legata al futuro dell’Autodromo, sottintendendo addirittura l’intenzione di entrare direttamente nella gestione, investimenti compresi, naturalmente.

Il cuore è colmo di speranza, le istituzioni pronte a fare la propria parte, anche la Provincia di Monza, sempre in prima linea a difendere passato e futuro del nostro gioiello. Ecco però che lunedì inizierà la parte più difficile, quella in cui si è chiamati a tradurre le idee in fatti, i sogni in realtà, i buoni propositi in azioni concrete. Non sarà facile, perché inevitabilmente qualcuno sarà chiamato a fare un passo indietro, e non sarà dura farlo accettare. Ecco allora che dobbiamo cercare di meritarcelo il nostro futuro, tutti debbono capire che è arrivato il momento di cambiare passo, cambiare mentalità, nulla è eterno, nessuno è immortale, niente è immutabile. L’annuncio del Presidente Valli, che ha evocato l’apertura di SIAS verso nuovi investitori, pubblici e privati, è stata a suo modo coraggiosa, perché è sempre più difficile essere propensi all’inclusione e alla condivisione, quando per anni si è sempre stati abituati ad una gestione esclusiva e quasi settaria. Il Presidente Aci Angelo Sticchi Damiani, presente alla conferenza, si è limitato a registrare la dichiarazione, senza sbilanciarsi, limitandosi a sottolineare che Monza, nonostante tutto, non ha poi così tanto da invidiare ad altri circuiti. Probabilmente non ha torto, ma il mondo corre veloce, il 2016 (anno in cui scade il contratto con la FOA) è dietro l’angolo, le persone passano e sono destinate comunque a cambiare, è giunto il momento di meritarcelo davvero il Gran Premio di F1, e di onorare la nostra storia.