Pedemontana e Sindaci B2; occhio ai “5 Moschettoni” della Brianza

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La Pedemontana è arrivata in Brianza, con i primi lavori propedeutici all’installazione dei cantieri, in località boschi del Battù a Lazzate; a metà marzo partecipai ad un incontro in Provincia con tutti i sindaci dei Comuni brianzoli attraversati dall’autostrada, in cui i sindaci della tratta B2, Gigi Ponti (Cesano Maderno) e Rosella Rivolta (Lentate) in testa, ipotizzavano al tavolo di avanzare richiesta a Regione che non si iniziassero i lavori della tratta B1, considerando inaccettabile il nuovo programma che prevede l’apertura della B1 a maggio 2015 con innesto diretto nell’attuale superstrada Milano-Meda.
In quella sede mi ero permesso di far notare come i lavori fossero già iniziati, e che tale richiesta, che non mi trovava comunque d’accordo, sarebbe stata quantomeno formulata un pelo in ritardo.

moschettoni

QUALCUNO CAVALCA I TIMORI SU PEDEMONTANA PER FINI ELETTORALI
Già in quella sede apparve evidente, almeno ai miei occhi, che la preoccupazione di quei sindaci era soprattutto di agitare uno spauracchio, alzare la voce, dichiararsi contrari e iscriversi al partito del “NO”; quella strategia per cavalcare paure e timori, ed evitare di prendersi qualsiasi responsabilità di fronte ad un’opera così lungamente attesa e così importante per il futuro.
Se aggiungiamo il particolare, non certo secondario, che trattasi di cinque sindaci del Partito Democratico, tra cui un ex segretario provinciale (Gigi Ponti), e che l’obiettivo contro cui “sparare” sarebbe un Presidente di Regione della Lega, considerato anche che siamo alla vigilia della campagna elettorale, il cerchio si chiude. Ci siamo capiti.

Ecco il perché della mia caricatura; perché qui non siamo di fronte a 5 Moschettieri, nonostante si sforzino di ammantare d’eroismo le loro gesta, ma piuttosto a 5 Moschettoni, sempre legati saldamente e a doppio filo al loro partito, sempre al servizio della corte e del loro re di turno. Siamo di fronte agli stessi sindaci (Barlassina esclusa) che qualche mese fa (novembre 2013) votarono compatti, giusto per fare un esempio, contro ogni esigenza e contro ogni logica, all’ampliamento inutile e dannoso dell’inceneritore di Desio.[tweetability] Non un rigo di lamento giunse da Rosella Rivolta o da Gianni Caimi. Perché accettarono senza fiatare quell’ampliamento criticato da tanti? [/tweetability]Semplice, perché il partito impose quella linea e il partito non si discute. Sarebbe stato bello ritrovare in loro, anche in quella occasione, tutta questa vena combattiva che ora pare contraddistinguerli.

Va anche detto che questi 5 sindaci sono un po’ pasticcioni, nella loro veste di presunti condottieri, visto che la scorsa settimana hanno minacciato, con tanto di manifesti e fanfara, di “auto convocarsi” dal Presidente Maroni venerdì a Palazzo Lombardia, (armati di fascia tricolore, sai che roba eh!); peccato che se solo prima avessero consultato l’agenda, peraltro pubblica, del Presidente, avrebbero scoperto che quel giorno Maroni non era a Milano, bensì sarebbe stato impegnato a Varenna. A quel punto, per evitare la figura da cioccolatai, è arrivato poi il repentino e maldestro dietrofront, giustificato da una presunta convocazione di Maroni che sarebbe stata comunicata dal compagno Brambilla, capogruppo PD in Regione. In realtà il Presidente Maroni a breve incontrerà tutti quei Sindaci della Brianza che inviarono una richiesta di incontro attraverso il Presidente della Provincia, lo scorso 18 marzo.

COSA DOBBIAMO CHIEDERE A MARONI?
Bisognerà però intendersi su cosa chiedere al Presidente Maroni. Io credo che la priorità sia quella di garantire un orizzonte certo e solido per la realizzazione della Pedemontana, che dia garanzie sul completamento dell’opera oltre la tratta B1. Non si possono certo ignorare le difficoltà legate al particolare contesto in cui si opera, ovvero una crisi finanziaria ed economica che ha minato un progetto come Pedemontana, figlio perlopiù di investimenti privati, visto che [tweetability]al Nord le infrastrutture ce le dobbiamo pagare, non come al Sud che le finanzia lo Stato[/tweetability]. Nel contempo è necessario richiedere che vengano messe in cantiere, ed eventualmente anticipate, tutte quelle opere connesse che saranno in grado di dare sollievo sia nella fase provvisoria di collegamento della B1, sia soprattutto durante la difficile cantierizzazione della B2. Queste sono le priorità, il resto è polemica da campagna elettorale.[tweetability] Chiedere ora di bloccare Pedemontana è assurdo, metterne addirittura in discussione la realizzazione sarebbe un suicidio per tutta la Brianza[/tweetability].

GLI ERRORI DEI SINDACI B2: DAL NO ALLE GALLERIE AL MIRAGGIO DEL PEDAGGIO ESENTATO AI PROPRI CITTADINI
Ed è proprio qui che nasce un problema politico, tutto interno al PD; molti sindaci e molti esponenti del centro sinistra, oltre al PD, sono da sempre insofferenti, se non in alcuni casi esplicitamente contrari, nei confronti di quest’opera. In questi anni, in cui il progetto era solo sulla carta, le frizioni rimanevano facilmente sotto traccia, adesso però che le ruspe si sono accese le contrarietà riaffiorano tutte. Ecco allora, come spesso accade, la soluzione per superare divisioni interne la si trova alzando uno spauracchio contro cui coalizzarsi; in questo caso ci si concentra sul problematico innesto tra la B1 e l’attuale Milano-Meda, che è sicuramente soluzione non ottimale e provvisoria, ma ci si guarda bene dal sottolineare come il problema stia proprio nell’aver sovrapposto l’autostrada futura all’attuale Milano-Meda, non battendosi per il tracciato iniziale previsto in galleria e privando il progetto delle strade di arroccamento. Tutte scelte al ribasso, buone per Autostrada Pedemonatana S.p.a. che risparmiava, pessime per il territorio. E chi è complice di queste sciagurate scelte? Proprio i sindaci della tratta B2. E ancora dopo, subita questa scelta, in molti chiedevamo di far fronte comune per esigere la gratuità per tutti del tratto sovrapposto con la vecchia Milano-Meda. Scelta che avrebbe aiutato anche a sgravare la viabilità ordinaria di tutto quel traffico che non è disposto a pagare pedaggi. Al contrario, i sindaci della B2, si fecero incantare dalle sirene di chi prometteva i pedaggi gratuiti solo per i propri cittadini. Si isolarono credendo di portare a casa una vittoria solo per loro. Lo vogliamo ricordare? E come spesso accade, quando uno crede di essere più furbo degli altri, poi rischia di prenderla in quel posto.

Ecco perché non abbiamo bisogno né di moschettieri né tantomeno di moschettoni, piuttosto di amministratori capaci di prendersi le proprie responsabilità, anche pesanti, nella convinzione che si stia lavorando per garantire un futuro migliore alla nostra gente, senza inseguire sempre e soltanto il consenso di oggi o la campagna elettorale di domani.