Più che un governo un incubo per il Nord

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Un Governo che nasce con l’obiettivo di fermare la Lega e distruggere Matteo Salvini. Pensano di essere furbi, verranno spazzati via dal popolo
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Alla fine l’hanno messo insieme, il governo della vergogna. Sembrava incredibile che il Partito Democratico (o il Partito di Bibbiano come amava chiamarlo Di Maio) si potesse alleare con i più feroci avversari: il Movimento 5 Stelle. Invece è successo, perché nella politica paludata romana tutto può accadere. Ed è inutile che, tra la gente normale, ci si sforzi a trovare un benché minimo segno di razionalità in tutto questo. Non esiste. Sono cose che, nel mondo reale, non possono accadere.

Questo è un governo che nasce due obiettivi chiari: fermare la Lega e distruggere Matteo Salvini. Alimentato dalla vitale spinta della paura di perdere la cadrega, ha preso forma questo mostro, che più che un governo a noi da nord appare come un incubo.

Su 21 ministri, solo uno è lombardo: il lodigiano Lorenzo Guerini, che va alla difesa, un ministero che è per definizione «romano». Quindi la Lombardia praticamente non esiste nell’esecutivo. E il Nord ha solo qualche casella di pura rappresentanza formale: la De Micheli, Patuanelli e una sconosciuta piemontese. E intanto il Sud si becca il Ministero del Mezzogiorno, guidato da Peppe Provenzano, quello che usava lo Svimez per cannoneggiare la richiesta di autonomia di Lombardia e Veneto. Promozione sul campo. Deve continuare la sua operare per annullare ogni alito autonomista. Al Sud va anche il Ministero degli Affari Regionali, con Francesco Boccia. Pugliese e del Partito Democratico.

Appare chiara l’agenda di governo, che potremmo sintetizzare così: salvarsi il culo, approvare una legge elettorale proporzionale per stoppare la strabordante Lega, fregare lombardi e veneti proponendo una riforma autonomista patacca, nel frattempo eseguire gli ordini che arrivano da Bruxelles. Benissimo.

State però attenti, voi che vi siete considerati furbi e gioite credendo di aver fregato Salvini e la Lega. State attenti perché le urne arriveranno e l’onda che avete ceduto di scansare si trasformerà in uno tsunami politico che di voi non lascerà più nessuna traccia. Intanto noi resistiamo e combattiamo. Noi vinceremo.