Sindaco Sala, transizione ecologica e non ideologica

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A Milano non riescono a far funzionare i condizionatori, ma vorrebbero le auto elettriche

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La notizia è passata quasi inosservata, presi come siamo tra l’emergenza covid e gli europei di calcio,: a Milano si sono verificati una serie mai vista di blackout. Si sono registrati 79 guasti in soli due giorni, con pezzi della città che hanno vissuto al buio in diversi momenti di questa due giorni a lume di candela. Motivo? Secondo Unareti (società di A2A che gestisce la rete elettrica e del gas) è l’improvviso picco di richiesta di energia elettrica, dovuto all’arrivo del caldo torrido e la conseguente accensione dei condizionatori, sempre più numerosi nelle famiglie. Insomma, per semplificare: manca la corrente. Il Sindaco Sala parla di necessità di investimenti, le società assicurano che entro il 2030 arriveranno otto nuove cabine primarie, per migliorare la situazione. 2030? La domanda, sorge quasi spontanea: come pensate di farci ricaricare tutte quelle auto elettriche e plug in che ci stata vendendo, se non riuscite nemmeno a garantire la corrente elettrica per far funzionare i condizionatori? Milano, del resto, è pure una delle città meno servite da colonnine di ricarica pubbliche, fanno addirittura meglio i paesini di provincia. L’impressione è che per qualcuno la transizione ecologica sia solo uno spot, con annessa voglia di far cassa, magari tassando l’accesso anche dei diesel di nuova generazione, quelli che inquinano come una ibrida. Troppa ideologia, troppa voglia di crociate, poca programmazione e solo voglia di apparire. Bene invece Regione Lombardia, che traccia una via nuova, coraggiosa e giusta: da ieri attivi altri 30 milioni di incentivi per cambio auto, di cui beneficeranno tutti i motori a zero o basse emissioni, diesel compresi. Ecco, questa è la ricetta giusta, non cretina, non radical chic, non ideologica, per giungere ad una vera e possibile transizione ecologica.