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Il Blog di Andrea Monti

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Provincia di Monza Brianza: il Presidente si dimette per far vincere ancora il PD?

8 Gennaio 2019 by Andrea Monti Lascia un commento

Pd

Negli ultimi giorni sta circolando una ipotesi sconcertante. Si dice che il Presidente starebbe per dimettersi per anticipare le elezioni e confermare un Presidente PD

Pd

 

C’è una voce maliziosa e maligna, di quelle che ti frullano nella testa quando ti compare il diavoletto appoggiato sulle spalle. Un’idea, un bisbiglio che nelle ultime ore comincia a circolare con velocità sospetta. Di bocca in bocca, il pensiero si è trasformato in sospetto. Forse il Presidente della Provincia Roberto Invernizzi starebbe per rassegnare le dimissioni? Questa la voce che circola nei corridoi della politica brianzola. Verità? Fantasia? Pettegolezzo senza fondamento? Non ho elementi per andare oltre, ma voglio sperare e credere che questa ipotesi non possa nemmeno esistere.

Perché Invernizzi dovrebbe dimettersi a pochi mesi dalla sua naturale scadenza? Quale malignità nasconde questo dubbio che serpeggia? E’ presto spiegato: le dimissioni anticipate, con conseguenti elezioni congiunte per il rinnovo di Consiglio e Presidente della Provincia, blinderebbero la maggioranza di Centro Sinistra per altri quattro anni con un presidente targato PD. Infatti il 26 maggio prossimo, data non ancora ufficiale ma probabile, ci sarà il rinnovo di ben 31 amministrazioni su un totale di 55 comuni della Provincia. Il Presidente, a causa della sciagurata riforma Delrio, viene votato solo da sindaci e consiglieri comunali. Ciò significa che quasi due terzi del corpo elettorale verrà rinnovato a maggio. Il PD provinciale sa bene che per loro non sarà una tornata di quelle in cui mieteranno successi, per usare un eufemismo, e sanno anche che il Presidente Invernizzi decadrà automaticamente con la cessazione della sua carica di Sindaco di Bellusco, proprio a fine maggio. Questo significa che dopo l’estate si dovranno svolgere le elezioni per il nuovo presidente della Provincia, e il nuovo scenario darebbe possibilità concrete di vittoria a un candidato Lega. Ecco allora che prende corpo l’infausta idea: dimettersi anticipatamente, prima del 26 maggio, indire contestualmente le elezioni per il rinnovo del Consiglio e il Presidente della Provincia, così che con gli attuali equilibri il PD vincerebbe ancora. La cosa sarebbe giustificata adducendo magari la scusa dei risparmi, in virtù dell’accorpamento, con magari Invernizzi che si libera in anticipo per una possibile corsa alle Elezioni Europee. Fantapolitica? Forse sì. O forse no.

Una cosa è certa: questa sarebbe, senza usare mezzi termini, una vera porcata. Porcata anche doppia, se si considera un altro aspetto, dettato dalla Delrio, che renderebbe l’ipotesi davvero inaccettabile. Il comma 60 della Legge 54/2014, la Delrio, recita così:

60. Sono eleggibili a presidente della provincia i sindaci della provincia, il cui mandato scada non prima di diciotto mesi dalla data di svolgimento delle elezioni.

Questa norma, unitamente al fatto che alla carica di presidente di provincia possono candidarsi solo i sindaci, determina che il rinnovare il Presidente prima del 27 maggio precluderebbe in automatico a 31 sindaci su 55 la possibilità di candidarsi.Capite che sarebbe un fatto grave, un giochino sulla pelle di cittadini e istituzioni con il solo scopo di portare vantaggio ad un partito politico: il Partito Democratico. E si dice anche che le elezioni anticipate vedrebbero in rampa di lancio, come candidato del PD, il neo sindaco di Seregno, che infatti nelle ultime settimane si agita parecchio per finire sulla stampa.
Ricapitolando: con una legge, fatta su misura, hanno conquistato nel 2014, in un colpo solo, tutte le province italiane. Non contenti, ora con un trucchetto eliminerebbero dalla corsa due terzi dei candidati, facendo scegliere a un corpo elettorale che non rappresenta più il panorama politico della Brianza.

Voglio credere che questa sia solo una voce maligna, una ipotesi bizzarra, una sciocchezza insomma. Nonostante molti scontri, duri ma sempre franchi, con il Presidente Invernizzi, nutro stima nei suoi confronti e sono sicuro che non tarderà a smentire e bollare come inesistente questa ipotesi.

Semmai sarebbe da auspicare una proroga anche delle elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali, visto che molti tra i consiglieri che verranno eletti tra marzo e aprile del 2018, rischiano di decadere già a fine maggio, proprio perché sono moltissimi i comuni al rinnovo. Ma questa è un’altra storia. Sono le conseguenze di una legge di riforma cretina. Anzi, del(r)irante.

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L’aumento della tangenziale è colpa del PD. Avvisate i sindaci PD

11 Gennaio 2018 by Andrea Monti Lascia un commento

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Questa mattina i sindaci del PD, capitanati dal Presidente Invernizzi, mettono in scena una protesta contro la Regione per gli aumenti varati da Delrio del PD: una pagliacciata.

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Bisognerebbe avere più rispetto delle istituzioni, soprattutto dei sindaci che sono quelli chiamati a sopportare il peso più gravoso e difficile della vita amministrativa. Ma evidentemente c’è chi, nel Partito Democratico, continua a prendere per il naso cittadini e primi cittadini.

Oggi il Presidente della Provincia di Monza e Brianza, Roberto Invernizzi, quello che dovrebbe pensare alle proprie di strade, che versano in condizioni allarmanti, si è messo a capo di una protesta di primi cittadini contro l’aumento di 30centesimi di euro del pedaggio sulla tangenziale est. Un vero scandalo, un aumento sicuramente eccessivo, ci verrebbe da dire quasi indecente. Se non fosse che qui, di indecente, ci sia solo il fatto che si scopre come l’obiettivo di Invernizzi sia squisitamente politico. In piena campagna elettorale, per pura coincidenza, si inventa di incolpare la Regione degli aumenti, quando è noto e risaputo che ad aver firmato i decreti sia stato il Ministero dei Trasporti. Anzi, il Ministro dei Trasporti, proprio quel Graziano Delrio, accolto in pompa magna e con onori proprio da Ponti e Invernizzi lo scorso anno, e che ha messo in ginocchio tutte le province d’Italia, Brianza compresa, grazie alla sua idiota riforma.

Come mai Invernizzi non cita Delrio, che è colui che ha firmato gli aumenti per le autostrade? Come mai si avventura in fantasiose ricostruzioni, collegando lo sento, che peraltro non c’è, delle tangenziali di Como e Varese, quando le motivazioni sono scritte nero su bianco sul sito del Ministero dei Trasporti?. Eccole qui:

Parimenti l’incremento della Milano – Serravalle è da ricondursi in misura pari a 10,32% agli investimenti di adeguamento e potenziamento diffusi sull’intera tratta per 188 milioni di euro nel periodo 2013 – 2017. In aggiunta la variazione di Serravalle – Milano recepisce altresì gli effetti delle misure di contenimento tariffario adottati negli anni precedenti in considerazione della situazione congiunturale.

Forse Invernizzi è pigro? Forse non ha voglia di informarsi? Forse è distratto? No, semplicemente per convenienza politica si mette a prendere per il naso cittadini e sindaci, coinvolgendoli in quella che oggi sarà una vera e propria pagliacciata, strumentalizzata per fare campagna contro la Regione Lombardia. Vergogna, non ci sono altre parole. Ci vorrebbe più rispetto per i cittadini lombadi.

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Provincia Monza Brianza, il prossimo Presidente non sia PD e appoggi il referendum lombardo

27 Giugno 2017 by Andrea Monti Lascia un commento

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La Provincia è in piena emergenza finanziaria, ignorata dal Governo, solo Regione Lombardia può salvarla. Il nuovo Presidente sia in sintonia con il contesto politico: niente uomini di partito e appoggi il referendum provincia

La Brianza si è svegliata un po’ meno rossa ieri mattina, merito della vittoria di Dario Allevi, con cui il centro destra ha strappato alle sinistre la città di Monza. Il cambio della guardia nel capoluogo non è l’unica novità, da ieri infatti è decaduto anche il Presidente della Provincia Gigi Ponti, congedatosi con una lettera di saluto, dopo aver finito il mandato da Sindaco di Cesano Maderno.

Adesso siamo in mano alle schizofreniche regole disegnate dal decreto Delrio, particolarmente indigeste. Innanzitutto, niente elezioni a suffragio universale per scegliere il nostro Presidente, dopo un periodo di 90 giorni di reggenza del Vice Presidente, si richiameranno alle mini urne solo i Sindaci e i Consiglieri Comunali. Saranno loro chiamati a scegliere chi, tra i Sindaci Brianzoli, dovrà guidare la nostra Provincia in questo delicato momento.

Ma quale Presidente serve alla Brianza oggi? Al di là del bilancino dei numeri e della maggioranza, che probabilmente ancora premia le sinistre negli equilibri provinciali, non si potrà prescindere da alcuni fattori politici. Il primo, e decisivo, sarà il rapporto con Regione Lombardia. La Provincia è senza il becco di un quattrino, prosciugata e rapinata dalla manovre romane, e il Governo a maggioranza PD è peggio dei sordi, cioè non vuole sentirci nel concederci anche solo una piccola parte del bottino che ogni anno preleva dalle nostre casse. I servizi e le funzioni indispensabili, trasporti, strade e scuole sono a rischio. Quindi, come accaduto puntualmente negli ultimi anni, si busserà alle porte di santa Lombardia, affidandosi al buon cuore del Governatore Maroni, che sempre e puntualmente ha aiutato la Brianza, a dispetto delle feroci e ingiustificate critiche del PD, anche brianzolo. Con una mano chiedevano soldi e con l’altra criticavano l’operato di Regione Lombardia.

Appare quindi evidente, nella scelta del prossimo Presidente di Provincia, che non si potrà ignorare questo elemento, auspicando di scegliere una figura che sia rappresentativa di tutti i sindaci e di tutte le sensibilità politiche, non semplicemente un uomo con in tasca la tessera del Partito Democratico.

Il secondo punto, altrettanto imprescindibile e importante, è che il nuovo Presidente sia uno dei tanti sindaci che sosterranno la battaglia referendaria del 22 ottobre, quella con cui Regione Lombardia chiederà ai cittadini di esprimersi rispetto alla richiesta di una maggiore autonomia.

Non voglio nemmeno immaginare, perché sarebbe assurdo, un Presidente di Provincia che chiede contributi extra da Regione, e che poi non sostenga la richiesta di maggiore autonomia e risorse avanzata dalla Regione Lombardia, privata ogni anno di 54 miliardi di euro, a tanto ammonta lo scippo romano.

Mi aspetto una riflessione seria da parte del Partito Democratico, che sappia proporre come presidente un sindaco non apertamente schierato e che abbia il coraggio di spendersi per la campagna referendaria con coraggio e determinazione. Io qualche nome in testa ce l’avrei…

Filed Under: Brianza Tagged With: autonomia, Brianza, delrio, elezioni, maroni, MONZA, ponti, presidente, provincia, referendum, regione lombardia

Delrio e le ridicole promesse elettorali mirabolanti

23 Giugno 2017 by Andrea Monti Lascia un commento

delrio

In campagna elettorale siamo abituati e vederne di tutti i colori, ma ad alcune schifezze non ci si può proprio abituare. Tipo questo video messaggio del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nientemeno che Graziano Delrio, «delirio» per gli amici.

La cosa parecchio schifosa non è tanto lo spottone per il PD girato con la grisaglia di Ministro, ma piuttosto lo spudorato coraggio che questo tizio dimostra nel far vedere ancora il suo muso in Brianza.

Delrio è il genio che ha distrutto le Province quando era sottosegretario al Governo Renzi, con la sua strampalata «riforma». Dopo il pessimo lavoro con le province è stato promosso ministro, e con i galloni di Ministro dei Trasporti è venuto in Brianza a farci sapere che soldi per il Trasporto Pubblico, cioè i nostri cari BUS, non ce n’erano. Anzi, nemmeno ha degnato l’Assemblea dei Sindaci e il Presidente Ponti di una risposta in merito. Ma sì, chissenefrega dei pendolari che rischiano di rimanere a piedi? Andassero in bicicletta, come fa lui!

Perché la Provincia di Monza e Brianza, dove Roberto Scanagatti è autorevole esponente della maggioranza in Consiglio Provinciale, oltreché Presidente dell’Assemblea dei Sindaci, sta per falcidiare il trasporto pubblico locale. Da mesi ha addirittura paventato la totale soppressione di due linee, la Z225 e la Z227, ultimamente ha rilanciato la necessità di applicare tagli sanguinosi, se non arriveranno altre risorse, che appunto il Governo e Delrio continuano a negare. C’è però il piccolo particolare, quello che il Governo nel 2016 ha prelevato il 90% delle risorse proprie della Provincia, cioè i soldini pagati dai brianzoli in tasse provinciali (IPT e RC Auto).

E ora Delrio, dopo aver rapinato le casse della Brianza, averci negato un misero aiuto di poche centinaia di migliaia di euro per non lasciare i nostri ragazzi senza BUS, che cosa fa? Registra uno spottone elettorale per Scanagatti, promettendo cose mirabolanti e miliardi di euro per la Metro! Ma il Sindaco Scanagatti, invece di chiedere questa promessa di miliardi di euro per vincere il ballottaggio ( e salvare la cadrega), non poteva chiedere un impegno al ministro per salvare il Trasporto Pubblico Locale della Provincia (e salvare i pendolari, non la sua cadrega)?

Ha proprio ragione Delrio in queste parole:

«Ci tenevo a dirvi che progetti seri con persone serie hanno le gambe per camminare anche con futuro e spero di poterci continuare a lavorare con voi e insieme a Roberto»

Ci voglio proprio persone serie a Monza, per questo domenica si va a votare per Dario Allevi Sindaco.

Filed Under: Brianza Tagged With: bus, delrio, metro, mozna, promesse, scanagatti, tagli

Bus Z225 e Z227, la storia di una grande presa per il culo

9 Giugno 2017 by Andrea Monti Lascia un commento

Un taglio che a dicembre era inevitabile, dopo sei mesi non se ne parla più. Serviva solo aizzare i pendolari contro la Regione. Una commedia delle parti.

bus

Che fine ha fatto la soppressione della Z225 e Z227? Dopo sei mesi, forse, possiamo dirlo: era solo una colossale presa per i fondelli, utile al Partito Democratico per dare contro a Regione Lombardia. Io qualche sospetto l’avevo avuto giù il 29 dicembre 2016, quando il Presidente della Provincia Gigi Ponti, convocata l’Assemblea dei Sindaci, annunciò l’imminente soppressione totale di due linee bus in Brianza: la Z225 e Z227. Una notizia da far tremare i polsi, accolta però con qualche risolino beffardo da alcuni sindaci, di quelli più «furbi». Non si tratta di due linee qualunque, bensì delle due linee più utilizzate della provincia, che muovono ogni giorno quasi 9.000 utenti. Novemila utenti, capite bene?

D’altro canto, si giustificò Ponti, non ci sono i soldi e siamo costretti a tagliare. E allora cosa fanno, le persone normali, quando ascoltano le parole di un Presidente della Provincia e non del matto del paese? Naturalmente ci credono, lo prendono sul serio. Ecco allora che quello che accadde dopo era abbastanza prevedibile. Mobilitazioni, proteste, comitati spontanei, serate, riunioni, incontri e discussioni. Smadonnamenti, incazzature, tempo rubato alle famiglie e al lavoro, per tanti normali cittadini costretti alla protesta.

TUTTO DECISO A TAVOLINO PER GUIDARE LA PROTESTA CONTRO REGIONE

Perché, come giusto e prevedibile, tra i pendolari esplose la rabbia, erano furiosi. Ed è lì che il Presidente Ponti, Partito Democratico, spalleggiato dai Sindaci interessati al taglio, tutti del PD, cominciarono a soffiare un giorno sì, e un giorno anche, sul fuoco della protesta verso Regione Lombardia. Perché chi governa in Regione Lombardia? Il centro destra, naturalmente. Ed è lì che la puzza di bruciato, di fregatura, di speculazione politica, ha cominciato a sentirsi in maniera decisa e ripugnante. Perché, a questo punto, i più arguti di voi si domanderanno: come mai si protesta contro Regione Lombardia? Quella che ha garantito sempre risorse e soldi extra a Ponti e compagnia? E si tace contro lo Stato e il Governo, quelli che rapinando il 90% delle risorse della Provincia hanno causato l’impossibilità di sostenere i contratti dei BUS? La risposta è banale, però scriviamola: a Roma governa il Partito Democratico, quindi meglio stare buoni e calmi, tantomeno a pochi mesi dalla composizione delle liste per la Camera e per le Regionali. Ed allora? Allora viene comodo prendere per il naso i cittadini e aizzarli contro Regione Lombardia.

PONTI NEL 2016 AVEVA PROMESSO A REGIONE: «NON CHIEDERÒ PIÙ UN EURO»

E sono davvero spudorati Ponti e la sua maggioranza, visto che solo qualche mese prima, quando Regione arrivò in loro soccorso con un cospicuo finanziamento extra, promisero nero su bianco, con tanto di firma, che non avrebbero chiesto più nulla a Palazzo Lombardia per il 2017:

si conferma l’impegno a:

  • programmare, per quanto di propria competenza, per il 2017 una riorganizzazione dei servizi, commisurata alle risorse «strutturali» del 2016, e che non comporti ulteriori richieste di risorse aggiuntive a Regione Lombardia

Ecco qui sotto la copia integrale della lettera:

Quanto vale dunque la parola di un Presidente? Si direbbe poco, visto che dopo aver firmato la promessa di non battere più cassa in Regione, ha pensato bene di aizzare la protesta contro Maroni e la sua Giunta, chiedendo soldi. Quando si dice un comportamento lineare. Senza contare che sempre Regione Lombardia, la Santa Regione Lombardia, ha garantito eguali risorse nel 2017, nonostante i tagli cospicui operati dal Governo, quello guidato dal PD e da Renzi.

E CHE FINE HANNO FATTO I TAGLI ALLA Z225 E Z227?

Ma alla fine, dopo sei mesi di mobilitazioni, di continui «al lupo al lupo» sulla soppressione totale delle due linee, che cosa rimane di tutta questa cagnara? Per sei mesi la Provincia non ha mosso un dito, non ha modificato una corsa, ha continuato a prorogare lo stato attuale, senza preoccuparsi minimamente del disavanzo che aumentava. E allora, ci si domanda, come mai a dicembre 2016 si era annunciata come unica soluzione possibile la soppressione delle due linee più utilizzate, ed ora invece dopo sei mesi non si è fatto nulla? Ma quale livello di credibilità può oggi avere questa gente? Soprattutto oggi, che dopo sei mesi in cui non si è fatto nulla, è lo stesso Ponti a proporre altre soluzioni: solo un piccolo taglio delle corse, di cui una parte si attiverà solo da settembre, o in subordine la soppressione delle poche corse festive nel mese estivo.

ORA È CHIARO, LA SOPPRESSIONE DELLA Z225 E Z227 NON È MAI STATA UNA VERA IPOTESI

La soppressione della Z225 e Z227? Non se ne parla più. Appare evidente che i pendolari della Z225 e Z227 sono stati presi per il naso, sfruttati, oggetto di una strumentalizzazione politica bella e buona. Hanno sacrificato tempo, denaro ed energie, magari sottraendoli alle loro famiglie, ai loro figli, solo per compiacere il PD nella sua propaganda contro Regione Lombardia. Qualcuno sapeva che la soppressione della Z225 e Z227 era un bluff fin dall’inizio, hanno semplicemente preso in giro tutti.
Complimenti, applausi a scena aperta, proprio una bella commedia. Qualcuno, tra i comuni al voto, potrà già dire la propria in cabina elettorale domenica.

Filed Under: Brianza Tagged With: bus, delrio, GOVERNO, ponti, provincia, regione, tagli, z225, z227

Provincia ha deciso: azione contro Roma

27 Gennaio 2017 by Andrea Monti Lascia un commento

Il Consiglio approva all’unanimità la mia mozione. Ora si parta senza indugio, testa bassa contro Roma per riprenderci il maltolto

provincia

Giornata a suo modo storica, quella di ieri. Prima seduta del nuovo Consiglio Provinciale della rinata Provincia di Monza e della Brianza e primo documento votato all’unanimità da tutti i consiglieri. E non si trattava di un documento qualunque. La Provincia, grazie alla nostra iniziativa, ha deciso di muovere azione contro il Governo. Unita e compatta si è attivata per rivendicare le risorse che Roma ha depredato dalle nostre casse.

La mozione votatati ieri è quella che avevo preparato e presentato alcuni giorni fa, di cui ne avevo parlato qui e anche qui. Il testo è stato in minima parte emendato, accettando le richieste di modifica proposte dalla maggioranza di centro sinistra. Il risultato lo potete trovare qui.

Quello che più conta, come in tutte le mozioni, è il contenuto del dispositivo, che seppur con alcune sfumature diverse, è stato pressoché confermato:

IMPEGNA IL PRESIDENTE

ad attivarsi a continuare l’azione nei confronti dell’Assemblea dei Sindaci, Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano e interessando anche i parlamentari della nostra provincia, al fine di condividere un’azione comune, sulla base di quanto sentenziato dalla Corte ed enunciato in questa mozione, che inviti il Governo ad intervenire immediatamente trasferendo le risorse necessarie alla copertura dei servizi essenziali, con priorità al Trasporto Pubblico Locale;

A questo punto il Presidente Ponti deve fare il primo passo, proponendo all’Assemblea dei Sindaci la messa in mora del Governo, così da costringerlo a rispettare la legge e quanto sancito dalla sentenza della Corte Costituzionale. Azione, questa, che potrà essere seguita e supportata anche da Regione Lombardia, così come già preannunciato.

I tempi stringono, le casse della Provincia sono vuote, non c’è possibilità di tentennamento alcuno. I nostri cittadini si aspettano una provincia che non si arrende, e che sappia combattere fino in fondo per preservare i tanti servizi che oggi, dal trasporto pubblico locale in giù, rischiano essere ridotti e per cui i nostri contribuenti hanno pagato e pagano tasse salate.

Filed Under: Brianza Tagged With: bottino, delrio, GOVERNO, messa in mora, mozione, PROVINCE, provincia, regione, renzi, riforma, RISORSE, roma, tal

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