Tram Limbiate – Milano – Appello Lega per salvare il Frecciarancio

Condividi articolo

Andrea Monti (Lega): “Aprire il tavolo tecnico, tornare indietro sulla decisione di chiudere il Frecciarancio e farlo prima dell’apertura delle urne. Chi risponderà?”

Salvate quel tram. Nello specifico, il “Frecciarancio” Limbiate – Milano. È l’appello che il vicecapogruppo del Carroccio al Pirellone Andrea Monti lancia dal suo blog, www.ilmonti.com, rivolgendosi espressamente ai candidati alle Politiche del collegio di Seregno. “I candidati”, scrive Monti, “hanno la possibilità di promettere qualcosa e farlo prima del 25 settembre, quando chiederanno il voto. Aprire il tavolo tecnico, tornare indietro sulla decisione di chiudere il Frecciarancio e farlo prima dell’apertura delle urne. Si può trovare il tempo di farlo, tra un comizio e l’altro sulla mobilità sostenibile, sulla difesa dell’ambiente, sulla qualità dell’aria e su tanti altri grandi progetti. Ecco, iniziamo a farne uno piccolino ma importante: non cancelliamo quello che già c’è di sostenibile. Salviamo il tram tra Limbiate e Milano”.
“Chi risponderà all’appello?”, chiede Monti, che invita tutti i candidati a sottoscriverlo, specificando che “occuparsi di un tram non è politica di serie B. Perché ci sono tremila persone che abitano tra Limbiate e Milano, che da anni ogni giorno raggiungono la metropoli con un tram dai vagoni arancioni. Qualcuno, affettuosamente, lo chiama Frecciarancio. È alta velocità? Direi di no, soprattutto ora che in alcuni tratti è costretto ad avanzare a 5km/h. Quando però tutti intorno sono bloccati nel traffico, anche avanzare a 35 km/h sembra di essere sopra una Formula Uno”.
“Regione Lombardia”, ricorda Monti, “nell’ultima seduta di Consiglio, giovedì 8 settembre, ha già manifestato la disponibilità a contribuire economicamente ai lavori, insieme a tutti gli enti coinvolti”. Ed ecco dunque l’appello “a tutti i candidati del nostro collegio: impegnatevi a chiedere al Comune di Milano, che è contrattualmente l’ente affidatario del servizio, l’apertura di un tavolo di tecnico per valutare gli interventi mirati che possano scongiurare la chiusura, come ha già ufficialmente richiesto Regione Lombardia. Attivando lo stesso percorso di confronto seguito nel 2012, che dieci anni fa ha avuto successo e ha garantito la continuazione dell’esercizio del tram fino ad oggi”. “Perché”, conclude Monti, “la politica alla fine siamo noi, riguarda noi e incide sulle nostre, di vite”.