Trasporto Pubblico Locale, Bussolati (PD) annuncia esposto

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Anelli e A. Monti (Lega) rispondono a PD: “Esposto senza senso, mancano presupposti per qualsiasi dialogo”

Milano, 5 dicembre. Con una nota, il capogruppo, Roberto Anelli e il vice capogruppo della Lega al Pirellone, Andrea Monti, rispondo al consigliere regionale PD Pietro Bussolati, che ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto contro Regione Lombardia per quanto attiene la nuova ripartizione delle quote dell’Autorità di Bacino del Trasporto pubblico milanese. 

“L’azione di Bussolati – spiegano Anelli e Monti – non ha alcun senso: vuole presentare un esposto presso la Conferenza Stato Regioni contro la Lombardia per criticare la scelta di ampliare la partecipazione nell’Autorità di Bacino degli Enti locali? Forse il consigliere del PD non ha capito che la partecipazione di Regione Lombardia non viene aumentata, ci spieghi quindi con che criterio intende andare a lamentarsi, all’interno dell’organo deputato alla collaborazione fra Stato e Autonomie locali, rispetto alla decisione di valorizzare maggiormente proprio il territorio. 

Una mossa incomprensibile e schizofrenica che appare senza senso, se non quello di fare polemica e uscire sui giornali. La formulazione finale dell’emendamento in questione infatti è frutto di un accordo proprio con il Partito Democratico, in virtù della nostra volontà di aprire un dialogo sul tema, tutto ciò dimostrato dal fatto che il PD, durante la votazione in Aula, si è astenuto. 

Per quanto riguarda le dichiarazioni del sindaco Sala inoltre, queste dimostrano soltanto la sua memoria corta: accusa noi di aver fatto la prima mossa, ma forse non rammenta che è stato proprio lui a iniziare tutto, introducendo la tariffa unica integrata in modo unilaterale, senza chiedere nulla a nessuno, non ascoltando la Regione e approfittando, de facto, di una maggioranza all’interno dell’Autorità di Bacino, ottenuta soltanto grazie ai pasticci della Legge Delrio.

Appare chiaro dunque come il dialogo non possa partire dalla minaccia di un esposto; se son questi i presupposti – concludono Anelli e Monti – qualsiasi trattativa può dirsi conclusa in partenza”. 

Ufficio Stampa