Vogliono tapparmi la bocca

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La CISL Monza Brianza Lecco sta inviando a tutti i comuni un comunicato stampa in cui asserisce un presunto attacco di Monti alla loro organizzazione. Ma non esiste una dichiarazione del Consigliere contro l’organizzazione

bocca

Forse sarà il caldo agostano, forse la voglia di protagonismo, forse la coda di paglia. Non è dato sapere, certo è sconcertante quello che sta accadendo negli ultimi giorni. La CISL Monza Brianza Lecco sta diffondendo alla stampa, sul proprio sito internet e a tutti i Sindaci della Brianza, un comunicato stampa il cui titolo è eloquente:

La Cisl attaccata dal leghista Andrea Monti sulla vicenda di Lazzate e dei profughi, non ci sta: accuse così infamanti non si lanciano a caso. E si riserva di adire le vie legali

Allegato al comunicato viene riportato uno stralcio di discussione su FaceBook, tra due profili personali: il mio e quello di tale signora Rita Pavan. Il primo messaggio, peraltro scritto sulla mia bacheca, è proprio di Rita Pavan. E’ lei che interviene attaccandomi e criticando l’azione del Comune di Lazzate, terminando poi con un categorico e poco elegante: “vergogna!”. Solo dopo, in risposta e in difesa dell’operato, intervengo con una dura risposta a tono, muovendo poi generiche critiche rispetto al fronte di chi appoggia e giustifica il sistema dell’accoglienza, di cui in quel momento la Pavan si faceva in qualche modo portavoce nella discussione. Ripeto, una discussione nata tra il profilo personale di Rita Pavan, sostenitrice del sistema dell’accoglienza e il mio profilo. Mai interviene un profilo ufficiale dell’organizzazione CISL. Mai viene specificatamente criticata l’attività del sindacato e mai, addirittura, compare anche solo il nome del Sindacato Cisl.

È curioso che la CISL minacci però querela per quanto ho scritto su FB nella mia difesa, certo dura, all’attacco gratuito che la sig.ra Rita Pavan ha mosso contro l’operato del Comune di Lazzate e del sottoscritto. Io non ho mai citato la CISL, ma la CISL minaccia querela perché si sente diffamata? É allucinante e senza spiegazione. Non vorrei che qualcuno stesse utilizzando la struttura, gli strumenti e le risorse del Sindacato per difendere azioni e posizioni personali. Del resto, io sapevo che Rita Pavan avesse avuto delle esperienze nel mondo del sindacato, a cui ho fatto riferimento per ricordare il valore della concertazione e del dialogo tra istituzioni, ma francamente la sigla sindacale e il suo specifico ruolo mi erano sconosciuti. D’altro canto non stiamo parlando di esponenti di rilievo, quindi sufficientemente noti a tutti. Avevo anche letto come in passato avesse qualche ruolo negli organi della “RTI Bonvena”, leader nella gestione dell’accoglienza in Brianza, da qui la discussione sui costi dell’accoglienza e l’accenno ai ricavi sensibilmente lievitati di alcune di queste organizzazioni. Fatti noti, che non riguardano però la CISL, appunto mai entrata nella polemica tra noi due. Cosa da fastidio? Forse che se ne parli? Probabile.

Non trova quindi giustificazione la reazione del Sindacato, che sta lanciando accuse che non trovano riscontro nella realtà dei fatti; questa è una incredibile macchina del fango contro il sottoscritto e con una violenza verbale e determinazione tali che a prima vista emergerebbe addirittura un carattere quasi intimidatorio del comunicato, quasi lo scopo fosse quello di limitare la libera azione politica. Insomma, forse qualcuno vuole tapparmi la bocca? Non ci riusciranno, perché viviamo ancora in un Paese dove ha cittadinanza il diritto di difesa e di critica, anche duro. Finché vivremo in democrazia mi batterò per difendere e portare avanti le nostre idee e le nostre battaglie.

L’occasione è stata però utile per ribadire la posizione di uno dei maggiori sindacati italiani: nel mezzo di una delle più grandi ed epocali crisi occupazionali della storia, ci racconta che sarebbe giusto e sacrosanto pensare all’accoglienza di quasi 200.o00  disperati ogni anno, che arrivano del terzo e quarto mondo, la gran parte migranti economici, mentre i nostri giovani senza lavoro sono costretti ad emigrare all’estero. Bravi!