Com’è andata la Lega in Brianza?

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Breve analisi dei dati elettorali della Lega, con un focus sulla nostra Brianza. Siamo tornati al consenso del 2013 ma non siamo morti

La tornata elettorale del 25 settembre ha visto una grande affermazione della coalizione di centro destra, ormai pronta a ricevere l’incarico per formare il nuovo Governo. Nel nuovo esecutivo la Lega non potrà che ricoprire un ruolo importante e determinante per l’azione di governo dei prossimi anni, auspichiamo cinque anni. 

Per quanto riguarda la Lega il risultato elettorale non può invece renderci soddisfatti. Ho già avuto modo di scrivere, il giorno dopo le elezioni, come sia necessaria una scossa e una nuova partenza per il nostro movimento: ripartire dai nostri militanti, dall’identità e dal progetto

fonte: Corriere.it – https://ilmonti.com/cara-lega-ripartiamo-dai-militanti-dallidentita-e-dal-progetto/

Un risultato che ha fatto raccogliere alla Lega 2.464.176 voti, perdendo oltre tre milioni di voti rispetto alle politiche del 2018 (5.698.687). Il Corriere della Sera ha pubblicato un identikit del voto, (lo trovate qui) che ci dice qualcosa di interessante (per quanto possano essere veritiere queste analisi) sulla composizione dell’elettorato Lega in questo 2022. Raccogliamo pochi voti tra i giovani (solo il 5,2% nella fascia 18-34) e ancora di meno tra coloro che si dichiarano studenti (3,1%). Anche l’elettorato legato ad artigiani, commercianti e lavoratori autonomi, nonostante la positiva introduzione della flat tax, ci sceglie solo nel 4,7% dei casi. 

E a livello territoriale? Com’è andata? 

Venendo ai territori, ho preso in analisi la mia provincia di residenza e dove svolgo attività politica: la Brianza. Ho raccolto i dati elettorali nei singoli 55 comuni, sia a livello di valori assoluti che in percentuale, confrontando i risultati delle ultime elezioni generali: elezioni politiche 2022, 2018 e 2013 (dati Camera), elezioni europee 2019 e regionali 2018. Ho poi confrontato le percentuali delle politiche 2022 con quelle del 2013, poi un raffronto tra le elezioni politiche 2018 e le regionali dello stesso anno (si votava lo stesso giorno).

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La Lega, perlomeno in Brianza, ritorna alle percentuali delle politiche 2013. Quella fu una tornata particolarmente difficile, a pochi mesi dagli scandali che rischiarono di uccidere la Lega Nord, in cui il dato nazionale raccolto fu un misero 4.09%.
Rispetto alle politiche 2018 il calo è marcato, il dato è praticamente dimezzato. Il paragone con le Europee risulta eccessivamente severo, essendo stato quello l’apice storico del consenso Lega: i voti sono meno di un terzo.

Sono ancora più convinto, leggendo e analizzando questi dati, di quello che ho scritto il 26 settembre, commentando i primi risultati: gli elettori ci hanno alzato un cartellino giallo, ci hanno ammonito. Adesso sta a noi dimostrare la nostra vitalità e voglia di tornare a rappresentare territori e ceti produttivi dinamici che in queste elezioni ci hanno solo momentaneamente abbandonato.

La Lega non è morta

La Lega è stata data per morta molte volte, continuo a credere che vi sia qualcosa di speciale nel nostro movimento politico, capace di reagire e rigenerarsi nei momenti più difficili. Siamo di fronte ad una sfida che ci prepariamo a raccogliere. Se abbiamo imparato la lezione, torneremo a crescere nella nostra Brianza e ovunque.

Possiamo farlo già dalla prossima tornata elettorale, con le elezioni per il rinnovo del Presidente e del Consiglio della Lombardia. Se facciamo la Lega, in queste elezioni partiamo già con un vantaggio, come dimostra il confronto tra i risultati delle politiche 2018 e regionali 2018, svoltesi nello stesso giorno.

Facciamoci trovare pronti e avanti verso il futuro!